ETTORE VITALE | SEGNO MEMORIA FUTURO

Incontri-laboratorio sulla capacità innovatrice del segno.

Un libro non è mai semplicemente un archivio della memoria. Se lo consideriamo tale ha già finito di esistere. È piuttosto un innesco, un dispositivo che libera nuovi pensieri e fa maturare coscienze. È sicuramente stato questo nelle intenzioni di Ettore Vitale, quando ha concepito il suo ultimo libro Segno, Memoria, Futuro, edito da AIAP nel 2022.
Un libro che fino dalla nascita è stato dedicato ai giovani studenti del design della comunicazione con l’intenzione di invitarli a riflettere sulla potenza innovatrice del segno.

Nasce da questo presupposto il progetto di una serie di incontri-laboratorio promossi dall’autore in collaborazione con l’editore, in cui i giovani studenti siano chiamati a produrre una riflessione critica sul rapporto possibile tra segno e innovazione, con tutto quello che questo possa significare. Occasioni in cui si è chiamati a far emergere il livello di coscienza e responsabilità con cui il progettista oggi si da ancora ruolo di interprete del mondo che lo circonda.

Da questo primo appuntamento, daremo notizia dei diversi incontri che docenti italiani del progetto stanno organizzando per lavorare con i propri studenti intorno ai contenuti che il libro propone. Il corpus dei materiali che nei prossimi mesi contiamo possa essere raccolto diventerà base per una pubblicazione riassuntiva (fisica, digitale) che verrà diffusa a termine del lavoro.


SEGNO E INNOVAZIONE
Incontro con Ettore Vitale a Roma

Mercoledì 18 ottobre erano undici studenti e tre docenti nello studio di Ettore Vitale a Roma per una giornata dedicata al metodo progettuale e al mestiere di grafico.

L’iniziativa, stimolata e legata al suo libro: Segno Memoria Futuro, edito da AIAP, è nata dalla volontà di incontrare studenti e giovani professionisti e di dialogare con loro sulla trasformazione del significato di “segno” attraverso gli ultimi cinquant’anni.

La giornata avrà un seguito con la presentazione di un manifesto realizzato dagli studenti, relativo a un progetto di Ettore Vitale già pubblicato e questa sarà la loro risposta agli stimoli metodologici ricevuti.

Un evento a cura di AIAP Lazio.
Ideazione e coordinamento: Ettore Vitale, Maria Cristina Vitelli, Claudio Spuri, Gaia Formigari.
Docenti: Maria Cristina Vitelli, Claudio Spuri, Andrea Vendetti.
Studenti: Gaia Formigari, Loris Cometa, Chiara Tamburrini, Ludovica Salandrino, Luca Santarelli, Marina Picari, Valerio Pasquazi, Luisa Lu, Vincenzo Di Gioia, Alessia Ottaiano, Flavia Basile.


La lettera scritta da Valerio Pasquazi, studente, è di valore circa il ruolo e le funzioni dell’associazione, oltre che nel merito nell’apprezzamento dell’icontro con Ettore e la sua storia. 

“Buongiorno,
Desidero ringraziare Aiap Lazio per la giornata di ieri.
È stata la mia prima partecipazione ad un evento dell’associazione da quando mi sono iscritto all’inizio di quest’anno.
Come discusso durante l’assemblea di martedì e come è emerso anche ieri, le opportunità e i momenti di aggregazione e confronto a Roma, al di fuori degli eventi annuali, sono piuttosto rari, a causa di una serie di motivi ben noti e condivisi da tutti voi, come ad esempio la sede e la partecipazione. Tuttavia, ritengo che la giornata di ieri abbia chiaramente dimostrato l’intenzione di costruire una partecipazione più attiva e di creare nuove occasioni per il confronto.

Personalmente, do la mia disponibilità a partecipare e contribuire, compatibilmente con il fatto che purtroppo non risiedo a Roma. In qualità di studente, ho avuto l’opportunità di vivere l’ambiente RUFA fino al 2016 e attualmente vivo quello ISIA anche come rappresentante degli studenti. Ho notato che questi due ambienti sono notevolmente diversi, sia in termini di metodologia che di approccio. Tuttavia, ciò che li accomuna è il progetto, ed è fondamentale sottolineare il ruolo che Aiap può svolgere in questo contesto e che può rappresentare come punto di riferimento per i giovani.

Le forme e i supporti su cui si manifesta il progetto grafico sono cambiate nel tempo, e la sfida per un progettista del presente è l’adattamento a un ritmo di cambiamento più rapido rispetto al passato. Ogni progettista è influenzato dal suo tempo e crea in base agli strumenti a sua disposizione. Molti partecipanti all’incontro di ieri, me compreso, forse non avrebbero potuto esercitare la professione di progettista grafico se fossero vissuti negli anni di massima attività di Ettore Vitale, poiché richiedeva abilità manuali e artigianali non comuni. Questo credo sia un dato di fatto e può aiutarci a rispondere alla domanda che ha guidato l’intero incontro: come progettano i progettisti di oggi? La risposta a questa domanda, anche se apparentemente banale, è la seguente: ogni progettista crea i suoi progetti in accordo con l’epoca in cui vive, perché ogni progettista è figlio del suo tempo.

Le metodologie e gli approcci al progetto possono variare da progettista a progettista e nel corso del tempo, ma ciò che resta costante è il processo creativo, che potremmo rappresentare come un intricato intreccio di linee che alla fine si scioglie in un’unica traccia. Questo, non a caso, ricorda la copertina del libro di Ettore Vitale.

Se i supporti su cui si manifesta il progetto grafico sono cambiati, ciò che motiva qualcuno a diventare un progettista grafico è rimasto invariato: la necessità di comunicare.

Avere l’opportunità di ascoltare un professionista del calibro di Ettore Vitale è stata un’occasione straordinaria. I suoi suggerimenti e le numerose questioni sollevate meriterebbero ulteriori approfondimenti e riflessioni, e sicuramente hanno suscitato interesse e stimoli in tutti i partecipanti. Ciò che è innegabile è che Ettore Vitale ha lasciato e continua a lasciare un segno indelebile nella sua epoca e nel presente con il suo lavoro, il che suscita profonda ammirazione in chiunque lo ascolti. Ettore Vitale è un progettista grafico figlio del suo tempo e con il suo lavoro ha contribuito a scriverlo e a cambiarlo. Per questo il messaggio più importante e profondo dell’incontro di ieri credo sia stato l’invito e la spinta, da parte di Ettore Vitale a tutti i presenti, a non avere paura di lasciare il proprio segno nel presente.

A presto,

Valerio Pasquazi”


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