Vapore Project

Mostre tascabili tratte dalle foto dei campi di sterminio nazisti,
a cura del Laboratorio di Comunicazione di Unirsm Design.

Esposizione dei progetti
dal 19 al 31 maggio 2023 
presso la Galleria AIAP
via Amilcare Ponchielli, 3 Milano.

Orari di apertura al pubblico:
lunedì / martedì / giovedì ore 10:00/13:00—15:00/18:00 
mercoledì e venerdì ore 10:00/13.00—(pomeriggio chiuso)

Apertura speciale con visita guidata della mostra 
con Lucia Roscini
(docente Unirsm responsabile del progetto)
sabato 20 e domenica 21 maggio alle ore 15:00

È necessaria la prenotazione scrivendo a aiap@aiap.it 


TAVOLA ROTONDA

mercoledì 24 maggio ore 18:00

Intervengono:
Dario Carta, Simone Casetta, Lucia Roscini, Elisabetta Ruffini, Ilaria Ruggeri,
Anna Steiner e Riccardo Varini.

È necessario confermare la presenza scrivendo a aiap@aiap.it 

La memoria serve adesso.
Ma cosa significa ricordare?

Foto di archivio, viste centinaia di volte, appesantite da stratificazioni di ricordi, testimonianze, riflessioni, rischiano di diventare trasparenti e perdersi, annullate dai meccanismi di fruizione dell’informazione dei nuovi media.

Nel 1970 Albe e Lica Steiner curarono una delle più importanti esposizioni dedicate alla memoria della deportazione nei campi di sterminio nazisti. Il materiale fotografico era scioccante e rivelatore: raccontava qualcosa che difficilmente riusciamo ad accettare come parte della natura umana. Molti non avevano mai visto quelle immagini, raramente diffuse negli anni immediatamente successivi alla guerra, periodo in cui nella mente di tutti c’era solo dolore, stanchezza e voglia di ricostruzione.
Quelle stesse foto, che sortirono un enorme effetto negli anni ‘70 e ‘80, hanno perso oggi gran parte del loro potere. Sono immagini usurate e abusate, ricontestualizzate centinaia di volte, parificate ad altri eventi storici di persecuzione e distruzione. Sono diventate incapaci di portare a galla un senso e una reazione.

Gli studenti hanno analizzato l’archivio delle foto originali del Fondo Deportazione depositato all’Archivio Albe e Lica Steiner del Polimi (circa 900 foto del 1945-50) e riproposto una modalità diversa di selezione, elaborazione, esposizione e comunicazione delle immagini rispetto a quanto fatto per le esposizioni realizzate su queste tematiche al termine della guerra. Accanto al Fondo Steiner è stata data la possibilità agli studenti di selezionare immagini anche dal documentario “German Concentration Camps Factual Survey” (1945-2011) e dal fondo Insmli. L’obiettivo è la produzione di una mostra ‘tascabile’ (20 immagini in formato cartolina) accompagnata da una installazione virtuale intorno a queste immagini, organizzata in modo da essere facilmente riproposta in qualsiasi luogo che abbia anche solo un piccolo spazio espositivo e una parete per la proiezione del materiale digitale.

L’iniziativa mira a riportare in vita le tematiche della discriminazione e deportazione, tristemente attuali e altrettanto tristemente ignorate, a causa di un’incapacità di intercettare una modalità efficace di comunicazione rispetto ad un pubblico molto giovane, profondamente condizionato dai nuovi media. Queste tematiche sono state infatti così ampiamente indagate e sviscerate, da risultare oggi quasi prive di significato poiché diventate iconiche e svuotate del loro senso originario. Da qui la necessità di immaginare un modo diverso, forse provocatorio, di approcciare la comunicazione e l’elaborazione delle immagini.


BIOGRAFIE

Anna Steiner, architetto, lavora nell’ambito degli allestimenti e della grafica nello studio Origoni Steiner. È docente alla facoltà di Design al Politecnico di Milano. Ha collaborato con numerosi editori, imprese ed enti pubblici per libri e pubblicazioni, identità visive e immagini coordinate. Ha inoltre curato numerose mostre dedicate alla grafica italiana. È figlia di Albe e Lica Steiner, tra i protagonisti del rinnovamento della grafica e della comunicazione italiana (da quella aziendale a quella politica) nel secondo Dopoguerra. Attivi entrambi nella Resistenza italiana – Albe fu commissario politico di una brigata partigiana nella Val d’Ossola e Lica staffetta – sono sempre stati profondamente legati dalla comune militanza antifascista e dalla volontà di rinnovare il panorama culturale italiano. Per raccontare il loro lavoro, Anna Steiner ha curato insieme allo studio Origoni Steiner la mostra itinerante “Licalbe Steiner, grafici partigiani” (Milano, Firenze, Reggio Emilia, Ravenna, Roma) con relativo catalogo (Corraini). Insieme a Lica Steiner ha curato mostre e lezioni sull’opera di Albe Steiner, ha ordinato i materiali dell’Archivio Albe e Lica Steiner, donato al Politecnico di Milano, e lavorato a iniziative di divulgazione delle opere dell’archivio.

Simone Casetta è nato a Milano nel 1961, e ha iniziato giovanissimo a lavorare come assistente presso lo studio e nella camera oscura dei fotografi Luciano Ferri e Gianni Greguoli. Più avanti, iniziando una prima attività professionale fotografica sotto la guida del grafico Dante Bighi a Milano, ha prestato assistenza anche presso lo studio di altri fotografi di moda e pubblicità. Il lavoro indipendente è iniziato nel 1980, con incarichi per la stampa periodica e per aziende private. Dall’inizio degli anni ’90 l’attività si è concentrata sul reportage sociale, il ritratto e sulla ricerca personale, con la produzione di numerose serie di immagini realizzate in Europa, Romania, Sudan, Ruanda, Zambia, Somalia, Ciad, Kenia, Tanzania, Marocco, Pakistan, Cambogia, Argentina, Costa Rica, Nicaragua. Nel 2010 ha fondato il “Conservatorio della Fotografia”, centro di cultura fotografica pre-digitale impegnato nella pratica delle tradizionali tecniche di stampa dirette da negativo. Il “Conservatorio” forma giovani collaboratori e offre servizi di stampa e sviluppo a fotografi, artisti, archivi storici e Istituzioni. Dal 2007 insegna fotografia presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Urbino, al biennio Magistrale di Grafica Editoriale.

Dario Carta, designer della comunicazione visiva e storico. È Segretario generale di AIAP, membro del Consiglio direttivo di Isrec Bergamo e docente di progettazione grafica e storia della comunicazione visiva a Milano (Scuola Civica Arte e Messaggio e Cfp Bauer). Grazie alla sua formazione umanistica, laurea in Storia contemporanea e dottorato di ricerca in Antropologia culturale, da alcuni anni realizza progetti visivi (e non) volti ad indagare alcune tematiche contemporanee, quali: lgbtqia+, diritti umani, migrazioni, identità, conflitti. Nel 2013 ha fondato lo studio #cartadesign che si occupa di progettazione grafica orientata alla cultura per istituti storici, fondazioni culturali, enti del terzo settore e pubbliche amministrazioni; specializzandosi nella progettazione di sistemi di identità visiva per mostre storiche, artistiche, documentarie e nella realizzazione di progetti editoriali. Da qualche anno, a fianco dell’attività professionale porta avanti la ricerca nell’ambito della storia della comunicazione visiva con particolare attenzione alla propaganda e alla comunicazione politica, curando alcune pubblicazioni.

Elisabetta Ruffini è direttrice dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e membro del Consiglio d’indirizzo dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri. Si occupa di Resistenza, memoria della Seconda guerra mondiale e letteratura concentrazionaria e lavora tra Italia e Francia dove è presidente dell’associazione Les Amis de Charlotte Delbo. Ha curato nel 2005, insieme a Marzia Luppi, la prima mostra italiana sui Lager nazisti. Nel 2007 ha collaborato con il Centre d’Histoire de la Déportation et de la Résistence de Lyon per la realizzazione della mostra “Primo Levi. I giorni e le opere”, presentata in Francia e in Italia. Da quel momento l’allestimento di mostre è diventata occasione professionale per riflettere sulla divulgazione della ricerca. È autrice e curatrice di numerose pubblicazioni dedicate a quel particolare periodo storico. Si è specializzata nella realizzazione di mostre documentarie, curandone diverse tra cui “Immagini dal silenzio” (2005), “E tutto questo diventa una storia” (2016), “Frida e le altre” (2019). Si è occupata del nesso tra storia e conservazione delle tracce del passato nel Novecento, sia con il “Cantiere Blocco 21” sul memoriale di Auschwitz nel 2008, sia più recentemente con il progetto “Se quei muri” per l’ex carcere di Sant’Agata a Bergamo. Lavora per la divulgazione della storia alle nuove generazioni e in questo ambito cura la progettazione del percorso di formazione di “In treno per la memoria”.


Vapore project.

Laboratorio di Design della Comunicazione 3
Corso di laurea triennale in design

Università degli Studi della Repubblica di San Marino

Docente:
Lucia Roscini

Collaboratore alla didattica:
Ilaria Ruggeri

Sono stati svolti workshop operativi con:

Anna Steiner
Tema: il manifesto come sintesi visiva estrema di una complessità emotiva

Luis Sal
Tema: comunicare efficacemente utilizzando i social media

Daniele Trebbi
Tema: Hacking Typography. Intelligenza artificiale, coding e casualità al servizio della tipografia

In collaborazione con:

Anna Steiner
Docente Polimi e socia dello studio Origoni Steiner Milano

Si ringrazia:

Elisabetta Ruffini
Direttrice di Isrec – Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Marzia Luppi
Direttrice della Fondazione Fossoli

Floriana Maris
Presidente della Fondazione Memoria della Deportazione Milano

Usmaradio
Centro di Ricerca per la Radiofonia – Unirsm

Con il patrocinio di:
AIAP – Associazione italiana design della comunicazione visiva

Informazioni:
vapore.cargo.site
design.unirsm.sm