All’atto della scissione sono 70 i soci ATAP che confluiscono in AIAP, e tra questi vi sono nomi importanti del cartellonismo, della grafica, del design come Carlo Benedetti (Benca), Serafino Campi, Giuseppe Cappadonia, Erberto Carboni, Eugenio Carmi, Mimmo Castellano, Alfredo Cavadini, Lelo Cremonesi, Carlo Dradi, Marcello Dudovich, Enzo Forlivesi (Araca), Angelo G. Fronzoni, Franco Grignani (che viene nominato come primo vicepresidente), Brunetta Mateldi, Nino Pagot, Giovanni Pintori, Severo Pozzati (Sepo), Mario Puppo, Gian Rossetti, Franco Rossi, Federico Seneca, Armando Testa, Pino Tovaglia. E Franco Mosca, che viene nominato primo presidente AIAP, carica tenuta per ben 22 anni.
Al termine della presidenza di Mosca (1977) si alternano al timone dell’Associazione prima Carlo Benedetti, Sergio Dabovich che nel 1978 disegna il marchio AIAP così come ancora oggi in uso e Valeriano Piozzi. È l’inizio di un periodo di rinnovato entusiasmo e operosità, ma anche di dibattiti e contrasti. L’Associazione assume una dimensione nazionale, è presente in iniziative rilevanti come la Prima Biennale di Cattolica (1984, in cui viene definito il campo della grafica di pubblica utilità), sostiene la rivista «Grafica» (che sarà attiva fino al 1992), promuove una “Bibliografia di base” (a cura di Gelsomino D’Ambrosio e Pino Grimaldi).
Una sempre maggiore maturità culturale e i cambiamenti nel mondo professionale portano nel 1989 alla “Carta del Progetto Grafico” redatta nel corso dell’assemblea nazionale AIAP da un comitato composto da Giovanni Anceschi, Giovanni Baule, Gianfranco Torri affiancati da Gelsomino D’Ambrosio, Pino Grimaldi, Giancarlo Iliprandi, Giovanni Lussu e Alberto Marangoni come membri della commissione degli estensori. Nel 1991 viene nominato Presidente Roberto Pieraccini, in carica per soli due anni ma che di fatto prepara l’Associazione ai nuovi cambiamenti.
Nel 1994 viene nominato Presidente Mario Piazza e l’assemblea nazionale straordinaria approva un nuovo statuto che porta notevoli cambiamenti nella struttura associativa insieme ad una nuova denominazione (Associazione Italiana progettazione per la comunicazione visiva) con la quale si intese raccogliere le sollecitazioni sui temi proposti dalla “Carta del Progetto Grafico”. Ma già nel 1993 l’Associazione si era dotata di un nuovo “Codice di etica deontologica e condotta professionale”, con l’intenzione di promuovere atteggiamenti di maggiore consapevolezza e responsabilità, soprattutto rispetto all’impatto sociale, culturale e ambientale della progettazione grafica e, più in generale, della comunicazione. La presidenza di Piazza contribuisce alla crescita di visibilità e reputazione di AIAP, anche attraverso l’attivazione di alcune iniziative come la rivista «Progetto Grafico» (condotta dal 2003 al 2010 da Alberto Lecaldano), il blog SocialDesignZine (curato da Andrea Rauch e Gianni Sinni con la collaborazione di Mauro Bubbico e attivo dal 2003 al 2009), l’organizzazione di mostre ed eventi in occasione delle Assemblee nazionali che determinano una costante partecipazione dei soci.
Proprio la vocazione alla promozione e diffusione della cultura del progetto grafico con l’aggiornamento costante sulla professione porta l’Associazione a organizzare nel 2008 (con Presidente Beppe Chia) l’Icograda Design Week (intitolata Multiverso e curata da Cristina Chiappini e Silvia Sfligiotti) nel contesto di Torino World Design Capital. Dal 2009 infatti AIAP organizza periodicamente e in città diverse Design Per – Settimana Internazionale della Grafica. Nel 2009 è nominata presidente Daniela Piscitelli cui succederà nel 2015 Cinzia Ferrara. Sono anni di ulteriori cambiamenti, nel 2011 infatti è stata modificata ancora una volta la denominazione associativa (nell’attuale Associazione italiana design della comunicazione visiva) per meglio rispondere alla dimensione sempre più ampia e fluida dei professionisti che AIAP intende rappresentare. Contemporaneamente (in occasione dell’Assemblea Straordinaria di Roma) lo Statuto è stato profondamente cambiato per adeguarlo alle nuove indicazioni normative in materia di professioni non riconosciute. Ponendo così nuove basi al continuo e costante impegno dell’Associazione e dei suoi soci nel lavoro di promozione della cultura progettuale, del riconoscimento della professione e soprattutto della sua visibilità