Sabato 4 Novembre alle 18.00 inaugura Saperi visibili: un secolo di packaging del made in Italy, un percorso attraverso 20 oggetti di impresa con cui interagiamo quasi ogni giorno. L’esposizione è il racconto di progetti e brevetti, oggetti e prodotti che appartengono al nostro tempo a partire dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri. La mostra ha l’obiettivo di raccontare l’impresa italiana attraverso i suoi oggetti e le loro storie, come sono stati concepiti, al tempo in cui sono nati, spesso insieme alle novità tecnologiche e allo studio dei nuovi materiali intervenuti nei processi, e come hanno attraversato il secolo scorso, al fine di raccontare al grande pubblico cosa c’è dietro il fare impresa. Ma anche di sollecitare il pubblico sull’evoluzione sociale e culturale degli italiani e delle italiane, sulla storia della comunicazione e le ricadute sugli atteggiamenti di consumo.
Ingresso gratuito
La mostra è aperta dalle 10.00 alle 20.00 dal martedì al sabato a Spazio Murat (Piazza Del Ferrarese, Bari)
Lungo un allestimento concepito in modo lineare, realizzato con scaffali industriali utili a richiamare il contesto d’impresa, si dipanano tra oggetti, racconti e materiali pubblicitari, le plastiche Pirelli, la lampada Parentesi di Flos progettata da Castiglioni e Manzoni, le confezioni di pasta Barilla, le sorpresine del Mulino Bianco, la bottiglia del Campari soda di Fortunato Depero, la coppa del Nonno di Motta disegnata da Gregorietti, Il packaging dei panettoni Galup e delle Pastiglie Leone, la confezione del Bialcol di Giovanni Sacchi, i vasi da contenitori riciclati di Enzo Mari per Alessi, il packaging dei dischi la Voce del padrone di Ricordi di Bruno Munari, la rete da cantiere Gigan oggi Dragon, il packaging su misura ideato da Panotec, il kit di programmazione Arduino di Massimo Banzi. Sono tutte invenzioni italiane fatte da imprese del nostro paese diventate celebri in tutto il mondo, che testimoniano la creatività dell’impresa e dei designer italiani.
Saperi visibili non si tratta di una mera esposizione di oggetti tal quali (fra i marchi esposti le plastiche Pirelli, le pastiglie Leone solo per citarne alcuni) che fanno già parte dell’immaginario italiano e della nostra quotidianità, ma dell’intenzione di raccontare quel che c’è dietro, dalla nascita del progetto con la collaborazione del designer o degli uffici stile delle aziende e della comunicazione di marca. Connette, lungo una linea del tempo di 100 anni, tutti gli oggetti, attraverso il loro packaging, che nell’intuizione di Chiara Alessi, rappresenta il contenitore, ma è esso stesso prodotto, spesso il primo con cui veniamo in contatto quando scegliamo una cosa ma anche quando la pensiamo, prima ancora di arrivare di fronte allo scaffale del supermercato.
Saperi visibili vuol dire rendere visibile quel che spesso non si conosce del fare impresa, dell’intuizione e della fatica di farlo della passione delle persone per il loro lavoro, della cultura di impresa che ha caratterizzato i progetti e i prodotti finiti. Saperi Visibili è una azione visiva necessaria a rendere la bellezza del fare impresa, in contesto antindustriale o anti impresa a cui si assiste da tempo.
Marchi e packaging sono quindi un involucro e Saperi visibili vuole svelare attraverso una lettura di contenitori e contenuti l’ampiezza della conoscenza del fare impresa per trasmetterla a visitatori, in una modalità comprensibile a tutti.
Saperi visibili fa parte del corposo programma della Biennale di Racconti d’Impresa che si terrà a Bari, in diversi luoghi, dal 4 al 28 Novembre.
Il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di AIAP ha contribuito all’esposizione con il prestito di alcuni materiali.