Progetto grafico 17
aprile 2010
Bob Noorda ci ha lasciati l’11 gennaio scorso.
Giovanni Anceschi e Mario Piazza ci parlano del grande Maestro nel numero 17 di Progetto grafico.
Da parte mia vorrei solo aggiungere che se in Italia la grafica fosse andata nella direzione tracciata da lui (e alcuni altri) non saremmo nella situazione in cui siamo.
Straordinario, bravissimo, dott. Noorda, grazie.
Una foto sul blog di Giò Fuga ritrae Bob Noorda con in una mano la nostra rivista (il n. 6) e nell’altra una sigaretta.
In Pg 17 alcune citazioni si incrociano, si rincorrono si mescolano.
Come non leggere un evidente collegamento tra la frase del filosofo Norberto Bobbio: “Il problema di fondo relativo ai diritti dell’uomo è oggi non tanto quello di giustificarli, quanto quello di proteggerli” e quella di Victor Papanek, designer e insegnante: “Molto design recente ha soddisfatto solo voglie e desideri evanescenti, mentre i reali bisogni dell’uomo sono stati spesso negletti dal designer. I bisogni economici, psicologici, spirituali, tecnologici e intellettuali dell’essere umano sono in genere più difficili e meno proficui da soddisfare delle voglie accuratamente ingegnerizzate e manipolate, inculcate dalle manie e dalla moda”.
La prima frase, quella di Bobbio, è tratta dall’Editoriale della nostra rivista che raccoglie molte citazioni dalla mostra e dal catalogo “Bobbio e il suo mondo. Storie di impegno e di amicizia nel ’900”. Mostra e catalogo nell’ambito delle celebrazioni della nascita di Norberto Bobbio.
La seconda è una delle molte citazioni che corredano l’articolo di Silvia Sfligiotti nella sezione di apertura della rivista, “L’utente fantasma”: l’attenzione al fruitore fa parte del codice genetico del design? Alla sezione hanno collaborato con saggi ma anche con provocazioni: Antonio Perri, Luciano Perondi, Luigi Farrauto, Carlotta Latessa, Max Gaeta. Il layout della sezione è di FF3300.
Il cyan di questo numero, curato da Mario Fois e Mario Rullo, è dedicato alla satira politica: una storia del disegno umoristico del dopoguerra di Fabio Norcini e due interviste a Riccardo Mannelli e Massimo Bucchi.
Quasi a completamento dell’ampia sezione sul teatro pubblicata nel n. 14/15, in questo numero una serie di articoli e brevi saggi sono dedicati alla mostra “Tutto il teatro in un manifesto” che si è svolta al Palazzo Ducale di Genova la scorsa estate. Si parla del manifesto per il teatro in Polonia e la sezione, curata da Elio Carmi e Danièle Sulewic, raccoglie oltre ai loro interventi quelli di Sergio Maifredi, che ci mostra alcune opere di Walkuski. Infine Alain Le Quernec ci parla di Michal Batory, affichiste tra Francia e Polonia.
Giancarlo Iliprandi ci riconduce ai temi della ricerca e del progetto con le sue riflessioni e con i lavori degli studenti del Corso di Type Design organizzato da Poli.design, Consorzio del Politecnico di Milano.
I temi di Design Per. la manifestazione organizzata da Aiap a Napoli nello scorso ottobre sono raccolti e approfonditi a cura di Daniela Piscitelli: “sguardi incrociati e molteplici sulla contemporaneità senza tralasciare il recente passato della disciplina progettuale”. Nella sezione brevi saggi di Beppe Chia, Daniela Piscitelli, Patrizia Ranzo, Stefano Asili, Francesco E. Guida, Pino Grimaldi, Giulia Scalera, Mario Piazza e Cinzia Ferrara.
Ancora nel n. 17 l’intervento di Paolo Buonaiuto “Short message culture: la brevità/rapidità della comunicazione”, la VII edizione di Viedram festival di ricerca dedicato al futuro della comunicazione visiva e del suono digitale.
Inoltre la consueta rubrica Progetti con lavori di Sabina Era e Paolo Di Vita, un reportage dalla Fiera di Francoforte di Bianca Baldacci, la recensione di Serena Brovelli del libro di Daniele Baroni Un oggetto chiamato libro e ancora sull’editoria un’intervista di Riccardo Falcinelli a Golda Laurens, autrice di copertine a New York negli anni ottanta e novanta.
Alberto Lecaldano