Progetto grafico 01

Non sono poche le ambizioni di questa rivista. Lo si può capire, per chi la conosce, dalla sua storia che l’ha vista trasformarsi e da come questo numero si presenta: almeno la rivista più voluminosa nel settore. Ma certo il numero di pagine se evidenzia l’ambizione non è affatto sinonimo di qualità. Ma piuttosto che di qualità, su cui ovviamente lasciamo ai lettori il giudizio, parliamo di un’altra ambizione che anch’essa dovrebbe essere evidente ma caso mai non lo fosse. È quella di essere rappresentativa di un mondo professionale: quello inerente al progetto grafico o più semplicenente dei grafici. Cioè questa rivista vuole raccontare, rappresentare i molteplici aspetti della professione di grafico. Senza schieramenti anche se con qualche umana passione o maggiore interesse. Detto questo è detto quasi tutto, fatto salvo che questa rivista ha la fortuna di nascere nell’ambito e voluta dall’Associazione professionale dei grafici, l’Aiap, ambito che dovrebbe consentirle di soddisfare facilmente la sua principale ambizione che è la rappresentatività, ma non ci basta perchè quello che vogliamo andare a vedere è tutto, non solo quello che sa l’Aiap, ma proprio tutto quello che accade in Italia (nel mondo) in questo settore, nei settori limitrofi e nei settori che i nostri autori riterranno importanti o suggestivi per la professione, la formazione e la cultura del progetto grafico. E quindi chiamiamo a raccolta, e non per modo di dire, tutti i grafici dell’Aiap e tutti gli altri per segnalare, collaborare, scrivere. Perché, eccola un’altra ambizione questa è la rivista dei grafici fatta dai grafici, scritta da grafici per grafici. Siamo voraci e piuttosto omnivori (ma ci piace il buon cibo), abbiamo già in questo numero decine di firme, ne vogliamo altre e le avremo, le creeremo. Dicevamo, nell’ultimo numero della vecchia serie, che stavamo cercando un nuovo nome e una nuova formula che consentisse al vecchio notiziario di essere visibilmente la rivista di approfondimento sui temi del progetto grafico che oramai era diventata. Qui davanti ai vostri occhi ecco quello che abbiamo voluto fare. Dicevamo anche che ci sembrava importante che la rivista, sebbene non più in grado di concorrere in tempestività con le tecnologie, non perdesse la sua funzione di reporter e personalmente la parte alla quale ho rinunciato più malvolentieri della vecchia testata è proprio la parola “Notizie”, perché penso che dovremmo riuscire a raccontare molte cose anche in modo approfondito ma con leggerezza, rendendo palpabile la curiosità e cioè lo stimolo culturale a conoscere che penso sia una delle caratteristiche fondamentali dell’approccio a qualsiasi tema professionale per un progettista grafico, ma lo è anche nella vita. Vi rinvio all’ultima pagina per alcune questioni tecniche, e cito ma senza rivelarvi (per ora) la fonte: “…Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!»…” Per cui buona lettura e scusate: abbiamo messo qualche figura. Leggete anche quelle! Alberto Lecaldano