MARIO CRESCI SEGNI MIGRANTI
Storie di grafica e fotografia
Prodotto esaurito
Il titolo Segni migranti può indicare nella sua estensione semantica un binomio accettabile: è la traccia grafica del segno-disegno che convive con la realtà storica della condizione umana, ma anche con quella del migrante contemporaneo. Perché Lasciare il segno indica la potenza di un’azione e di un’idea convincente e forte. In questo senso il libro contenitore di storie in forma di segni e significati si presenta come un archivio di immagini personali e collettive che sono la cartina di tornasole, di un lavoro simile a uno specchio in cui rimbalzano le ricerche di senso che seguono i tempi e le esperienze vissute nei singoli contesti sociali, dentro la comunità e dentro alle cose. Tutto questo mi ha consentito tra l’altro di capire e di conoscere una realtà che al suo inizio mi era estranea e sconosciuta come l’area del Mezzogiorno italiano in cui mi trovai per la prima volta alla fine degli anni Sessanta. Le immagini di questo mio archivio si sono accumulate una sull’altra in un deposito di senso rivolto alla comunità in una continua comunicazione iconografica affidata soprattutto a una vasta produzione di manifesti e a progetti di grafica coordinata, studio di marchi e loghi per piccole e medie imprese artigianali, nuove riviste di settore e libri di fotografia. Questo è il materiale che abbiamo rivisitato per aree tematiche, similitudini o analogie di varia natura, evitando un sistema di mera classificazione temporale e non solo, in quanto pagina dopo pagina siamo arrivati agli inediti per il 2020. Questo libro è il risultato della progettualità condivisa di un gruppo di lavoro che ha affrontato con me il compito di studiare un complesso mosaico iconografico mai analizzato prima. L’idea di unire i linguaggi dell’arte e la condivisione con altri del proprio lavoro mi sembra una buona occasione per comunicare attraverso le pagine di un libro pure in quest’epoca di immaterialità e di trasmissibiità delle immagini. Abbiamo così pensato alla carta stampata come a un supporto visuale che permanga e che sia di agevole consultazione come lo sono da sempre i libri, contenitori della creatività e della conoscenza. Mario Cresci
Graphic design Mauro Bubbico e Paolo Angelini