È mancato ieri alle 19,50 nella sua Casale Monferrato, Elio Carmi (1952-2024).
Una mancanza dolorosa per il nostro mondo, soprattutto una mancanza dell’uomo e dell’amico. Come compagni di avventura nella difesa e nella volontà di affermazione di una professione di cui sempre abbiamo sofferto la sfuggevolezza, il maltrattamento ignorante dei più, avere Elio al fianco ha sempre significato contare sul conforto competente di una battaglia che si sarebbe sempre combattuta alla luce di una certezza indiscutibile.
La sua piemontesità, l’aver sempre interpretato la sua vita professionale, vissuta per quasi quarant’anni nel sodalizio con Alessandro Ubertis, alla luce dei propri valori umani, familiari religiosi e comunitari, lo hanno reso quella sponda sicura che attraverso le tante affermazioni professionali e i tanti riconoscimenti ricevuti, ci ha sempre rassicurato dell’essere dalla parte giusta del mondo.
Nel testo dell’invito alla presentazione del suo ultimo libro “Fai che farlo. Frammenti di vita e design di Elio Carmi”, pubblicato da Lupetti e presentato a Casale alla fine di ottobre dello scorso anno, Elio ha inserito una frase che rivela la radice profonda del suo modo di intendere il lavoro e la vita: “…(nelle pagine del libro) il lettore troverà un procedere irregolare, sghembo, anche contraddittorio. Ed è nelle pieghe del testo, e delle molte immagini, che si definisce il mio mondo del design, della spiritualità, dell’ebraicità, della passione, un mondo che mi ha consentito di consolidare la mia identità.”
Elio è stato profondamente uomo di Comunicazione, nel solo modo che conosciamo giusto, offrendo al nostro mondo, alla comunità in cui ci riconosciamo, una generosità culturale che ha pochi eguali, il valore cristallino di una dedizione umana totale, capace di accettare difficoltà e inciampi, ma mai nel dubbio che quell’impegno non valesse la pena di essere vissuto. Fino in fondo.
Grazie del viaggio fatto insieme!
Elio Carmi nasce a Casale Monferrato nel settembre del 1952. Si diploma in Grafica presso l’Istituto Statale d’arte di Monza, frequenterà il Corso di Ergonomia Applicata della “SEA” di Milano con la specializzazione in Visual e Industrial Design. Successivamente completerà il suo percorso formativo con la Scuola Politecnica di Design di Novara.
Comincia a lavorare nel 1972 e diventa socio AIAP nel 1975, vivendo la vita associativa sempre con grande partecipazione e impegno, nello stesso anno inizia il suo percorso professionale a Monza con lo studio Carmi + Rossin, mentre nel 1981 fondava lo “Studio Carmi” a Casale Monferrato. Nel 1986, l’incontro con Alessandro Ubertis segna l’inizio di un’avventura professionale e di amicizia e la nascita di Carmi e Ubertis Associati (CEU). Struttura che offre servizi di consulenza e di progetto di comunicazione tesa alla costruzione dell’identità di marca.
Nel 1993 Scrive “Impresa in Visibile” per Bridge Editori sulla comunicazione d’impresa con testi di Giovanni Anceschi, Vanni Pasca e Alessando Ubertis. Importanti sono anche i volumi “Brand 111. Centoeundici domande e risposte per sapere di più sulla brand e sul suo futuro” (prima edizione 2014) e “Branding Design Oriented” (prima edizione 2009, e nella sua ultima versione pubblicato nel 2020 e segnalato nell’ADI Design Index 2021).
Nel 1994 fonda con Pino Dal Gal e Alessandro Ubertis, “Dal Gal e CO”, occupandosi della direzione creativa. Intanto la CEU si trasferisce a Milano, e comincia ad avere nel proprio portfolio marche sempre più prestigiose e si specializza nel Branding Design Oriented. Tra i progetti più recenti della Carmi & Ubertis quello di identità per le Gallerie degli Uffizi, vincitore nel 2020 di un Compasso d’Oro.
Elio ha iniziato a insegnare giovanissimo: dal 1971 al 1984 è all’Istituto Statale d’Arte B. Cellini di Valenza. Poi, in vari periodi ha insegnato, tra i vari, all’Istituto Europeo di Design di Milano e Torino, alla Domus Academy e, dal 2001, al Politecnico di Milano presso la cui Scuola del Design, nel Corso di Laurea in Design della comunicazione, ha insegnato per vent’anni consecutivi.
Per il Comune di Casale Monferrato si può ricordare il suo impegno come Assessore alla Cultura dal 1996 al 2000 che gli ha permesso di firmare iniziative che ancora oggi vivono nella città. Intenso anche l’impegno per la comunità ebraica della sua città e per la promozione e valorizzazione della Sinagoga e del Museo d’Arte e Storia Ebraica, di cui dal 1997 è stato coordinatore per la cultura. Una delle iniziative più importanti è stata la costituzione del Museo dei Lumi, che raccoglie più di 250 chanukkiot d’arte contemporanea, prodotte da artisti ebrei e non.