8 ore, 100 dataset, 10 progetti
Come è andata
Si è tenuto il 13 novembre 2021, negli spazi di Urban Digital Center InnovationLab Rovigo “Designer Hackathon Urban Dataviz”, iniziativa realizzata da AIAP Associazione Italiana Design della Comunicazione VIsiva e Urban Digital Center InnovationLab Rovigo, in collaborazione con Università Iuav di Venezia. Dopo il benvenuto di Luca De Pietro – Direttore Strategia ICT ed agenda digitale, Regione del Veneto, Luisa Cattozzo – Assessore all’Innovazione, Comune di Rovigo, Denis Maragno – Professore IUAV, Laura Bortoloni – Vicepresidente AIAP, ha avviato i lavori della giornata, introducendo la tematica di lavoro e l’obiettivo dei progetti: rendere più comprensibili, accessibili e trasparenti le informazioni contenute nel patrimonio degli open data espressi dai comuni di Rovigo, Adria e Villadose.
Matteo Moretti e Alice Corona hanno guidato i lavori dei partecipanti intorno al tema del laboratorio: “Dati come bene comune”.
I partecipanti, distribuiti su 10 gruppi di lavoro dalle competenze multidisciplinari e profili eterogenei tra progettisti grafici, architetti, designer, coder, data analyst, hanno elaborato dieci proposte per restituire punti di vista, approfondimenti e informazioni sulla città.
La giornata si è chiusa con i saluti di Andrea Micheletti, assossore del Comune di Adria, e una conversazione su progetto e pubblica utilità tra Gianni Sinni, professore associato di Design della Comunicazione, e Francesco Musco, professore ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università Iuav di Venezia, moderati da Cinzia d’Emidio, prima dell’annuncio dei vincitori.
La Giuria e i premi
La giuria, composta da Alice Corona, Matteo Moretti e Laura Bortoloni, ha valutato le proposte rilevando come tutti i gruppi abbiano cercato di lavorare contestualizzando le visualizzazioni in un pensiero strategico e propositivo. I parametri di valutazione sono stati originalità nell’uso dei dati, utilità per la comunità, coerenza formale con il tema trattato e il pubblico di riferimento, potenziale, scalabilità e sostenibilità futura.
La giuria, oltre ai tre premi, ha deciso di attribuire anche due menzioni di merito.
Primo premio
“Unirò”, elaborato da Elena Giannini, Caterina Bernacchia, Linda Raffaeli, Chiara Carucci e Claudia Vagnoni, immagina uno strumento visivo per gli studenti universitari composto di 5 mappe relative a diverse aree tematiche (sedi, trasporti, supermercati, centri culturali, tempo libero) in grado di visualizzare e mappare i principali servizi di interesse per questo gruppo di riferimento, costituendo una guida della città a misura di studente, al fine di sviluppare il senso di appartenenza e partecipazione in relazione alla realtà che lo circonda.
Inoltre il progetto aiuta a mettere in evidenza tanto i servizi ben strutturati quanto quelli che invece necessitano di essere migliorati, configurando anche la pubblica amministrazione come secondo utente del progetto stesso.La giuria ha attribuito il primo premio per l’ottimo mashup di dati e fonti che rendono il progetto chiaro, diretto, efficace e altamente scalabile, un vero bene comune a disposizione della comunità studentesca di Rovigo.
Secondo premio
Il gruppo composto da Nicolò Ciaccia, Luca Cibotto e Daniele Gomiero ha elaborato “Rovigo a KM 0” con l’obiettivo di far riscoprire agli abitanti di Rovigo le piccole realtà a km 0 promuovendo una mobilità sostenibile grazie a un sistema di manifesti e wayfinding per aiutare a raggiungere i negozi utilizzando mezzi pubblici o i propri passi, affiancati da un portale web dove consultare dati riguardanti l’inquinamento.
Il progetto ha ottenuto il riconoscimento del secondo premio grazie a un sistema informativo distribuito e transmediale che supporta una popolazione ampia e non necessariamente alfabetizzata visivamente nel reperire informazioni sui negozi a km0. Il sistema di visualizzazioni risulta in linea con la visione e gli obiettivi iniziali e rivela una buona conoscenza delle dinamiche comunicative.
Terzo premio
Il progetto “SILVIA: anagrafe del verde di Rovigo”, elaborato da Nicola Guidoboni, Lorenzo Marchionni, Giacomo Flaim, Andrea Benedetti e Beatrice Gobbo, immagina la costruzione di un’anagrafe degli alberi urbani, pubblica, interattiva e partecipativa attraverso una piattaforma in grado di raccogliere gli open data delle aree verdi pubbliche, conteggiate per dimensione e tipologia, sia sfruttando i dati geografici esistenti, a cui si aggiungerà nel tempo un layer più approfondito, costruito attraverso il coinvolgimento del cittadino che potrà caricare nel sistema fotografie delle singole piante, contribuendo a crearne o arricchirne il profilo.
Il profilo di ogni albero terrà traccia dei suoi cicli stagionali e della sua storia, cercherà di identificare la specie lo stato di salute permetterà di calcolare in forma automatica una stima del suo assorbimento di anidride carbonica, ozono, anidride solforosa e PM10.
La giuria ha valutato il progetto come progetto di assoluto interesse che potrebbe aiutare a colmare il gap non solo di Rovigo, ma di tutti quei comuni che ad oggi non dispongono di un’anagrafe del verde urban e ha attribuito il terzo premio.
Menzioni d’onore
Il progetto “Le fonti d’acqua nel Comune di Rovigo?”, elaborato da Valerio Mattiacci, Federico Codognotto e Antonio Pezzella, partendo dall’analisi del numero di fontanelle pubbliche nel territorio di Rovigo, puntava l’attenzione sul potenziale di miglioramento della situazione. Al progetto è stato attribuita una menzione d’onore, per la chiara e immediata applicabilità con risvolti di attivismo e mobilitazione, che rientrano nella tematica della giornata dei dati come bene comune.
Nel progetto “Polllimy” Francesca Pilon, Sveva Stanghellini , Veronica Marabese, Gloria Colaianni hanno messo in relazione il dataset legato ai Livelli di concentrazione in aria di pollini allergenici (anni 2008-2020), presente sul portale opendata della regione veneto, con le Classi di concentrazione di polline per famiglie di alberi messo a disposizione sul portale di Arpav, immaginando un servizio in grado di informare sulla quantità e tipologia di polline prodotto quotidianamente dai diversi tipi di alberi presenti a Rovigo per agevolare la fruizione di parchi e viali alberati da parte della popolazione allergica, testando il potenziale Pargo Langer scelto come primo esempio. Al progetto “Pollimy”, elaborato da, è stata attribuita una menzione d’onore, per la chiarezza ed efficacia cnel trasformare i dati in bene comune per supportare un pubblico preciso.