Colore Comunicazione

(…) Christian invece nella sua ricerca ha focalizzato la propria attenzione sullo sviluppo di un solido che si basa sulle polarità ma che tiene anche conto delle necessità della comunicazione cromatica odierna, non necessariamente improntate sull’equilibrio visivo dell’armonia cromatica. E in questo sta il nocciolo del lavoro di Christian. Egli si pone il quesito su che cosa ci possa comunicare il colore sotto due aspetti complementari o con-trapposti. Da un lato cosa ci comunica una determinata combinazione di colori, ma dall’altro anche come possiamo ottenere tramite il colore una comunicazione specifica.
In questo lavoro un ruolo determinante è dato alle aspettative: colore e obiettivo. Qui inizia la parte più significativa del suo lavoro, gli intrecci culturali e sinestetici diventano, rispetto ai contrasti visivi simultanei di Chevreul, contrapposizioni culturali sinestetiche.
La comunicazione cromatica non è legata esclusivamente ad archetipi, non rappresenta un valore transculturale soggettivo, bensì è dipendente dai cambiamenti epocali e socio-culturali, cosa di cui Christian è consapevole. In questa chiarezza, che non cerca la propria giustificazione in preconcetti di carattere statistico come pretesto per respingere la responsabilità individuale dobbiamo vedere l’impegno di Christian Itten, consapevole della complessità dell’argomento e disposto ad assumersi la propria responsabilità.
(dalla Presentazione di Jorrit Tornquist)