Egidio Bonfante / Cosmogonie elettroniche

(da Imago n. 12 - novembre 1968)

Artefatto di Egidio Bonfante, (1922-2004).
Fotografie di
Adolfo Fogli.
Testo di
Jorge Luis Borges, (1899-1986).

Clichés della Bassoli Fotoincisioni
su lastra Nyloprint della BASF.

Stampa su macchina
Heidelberg cilindro bicolore f.to 56 x 77
con inchiostri Van Son
.

Dal sommario della rivista:
Cosmogonie elettroniche. Nei componenti elettroniche a miniaturizzazione avanzata Bonfante esplora una esaltata dimensione di creato ingrandita dalle sonorità e dalle fantasie di un colore nuovo.

Descrizione:
Pubblicazione firmata da Egidio Bonfante, grafico e artista,
che per mezzo delle macro foto di Fogli cerca di riinventare il lessico di Borges.

“Ogni cosa era infinite cose, perché io la vedevo distintamente da ogni punto dell’universo. Vidi il popoloso mare, vidi l’alba e la sera, vidi le moltitudini d’America. vidi un’argentea ragnatela al centro d’una nera piramide, vidi un labirinto spezzato, vidi infiniti occhi vicini che si fissavano in me, vidi tutti gli specchi del pianeta e nessuno mi riflettè”. Jorge Luis Borges









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18 January 2021

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