Ilio Negri

L’iconoclastia uccide

No alla civiltà se questa è civiltà - (n. 6)

“L’uomo dappoco, insufficiente a sé stesso, che non sa o non è indotto a imitare il meglio, che non si perita di pareggiare l’impareggiabile, di vincersi, porta rancore al migliore di lui, scherno alla sua opera. In una furia di nazistica devastazione, dove l’affresco tatuato dal selvaggio urbano equivale l’agro archeologico tellurizzato dall’epilessia del potente gruppo finanziario; l’accoltellata del paranoico l’ègira perenne delle opere, la buia bestia bandisce la cultura, arrogantemente presumendo di schiantare la memoria delle cose dell\'uomo. L’Arte invaiolata ostenta le sue pustole e chiede tregua. Domanda lenitivi, e scampo. Raccomanda la propria salvezza, non potendo all’amore, alla avidità del suo prezzo. Mendica una legge, una tutela, conservatori competenti autorizzati finanziati, pianificazione industriale compatibile, osservazione e terapia dei suoi mali. Propone la costituzione di aperti istituti, di vivi e popolarizzati centri culturali, l’organizzazione di grandi mostre gratuite per contrastare col suo amore per l’uomo il vandalismo dell’uomo. Nel vandalismo dell’uomo contro l’uomo, L’ICONOCLASTIA UCCIDE.”

 

13 manifesti realizzati
per il Convegno di Rimini dedicato all’ambiente,
a cura dell’Art Directors Club di Milano, 1970.


Progetto grafico, fotografie e testi di Ilio Negri, (1926-1974).

 

 

 

 


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18 January 2021

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