Ilio Negri

La droga uccide

No alla civiltà se questa è civiltà - (n. 8)

“Colui che conosce sé stesso può governarsi. Può governarsi una comunità di simili uomini. Non alla sola comunità ma a tutti costoro spetta il compito di aiutare chi non conosce sé stesso e temendo la società se ne ammutina, se ne arretra ricucendosi indisponibile e inutile, autodistruggendosi, morendo al mondo. Chi sa procedere e lottare con accettazione e coscienza della propria volontà ha in se il compito di fiancheggiare chi procede per rifiuto o retrocede per rinunzia. Coloro che vulnerabili, indifesi, mortificati da un ostile sistema di valori, angosciati nel rapporto col prosopopeico prossimo loro camminano verso la chimerica isola di Wight, in un disperato anelito di emancipazione da sé stessi, di contestazione di sé stessi, di antirepressione contro sé stessi. I minati. I drogati. Gli sporcati. Chi a cui non è stato detto di Dio, dell’uomo, dell’amore. I non amati. Lavoro è ragione di vita; occorre dividere questo assunto con gli sprovveduti e gli inquieti. Inserire i non inseriti impegnare i non impegnati occupare i non occupati, in gara con l’ineffabile inganno stupefacente, distruttore dello spirito. Nell’ammutinamento dell’uomo contro l’uomo, LA DROGA UCCIDE.”

 

13 manifesti realizzati
per il Convegno di Rimini dedicato all’ambiente,
a cura dell’Art Directors Club di Milano, 1970.


Progetto grafico, fotografie e testi di Ilio Negri, (1926-1974).

 

 

 

 


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18 January 2021

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