Ilio Negri

La fame uccide

No alla civiltà se questa è civiltà - (n. 11)

“Sovrappopolazione inassistenza ignoranza provocano miseria malattia fame insaziabile e morbosa.
La scarsa nutrizione conduce alla distrofia, la bulimia alla inanizione, il patimento alla esacerbata impotente accusatrice protesta. La sperequazione sociale, il non adeguato incremento degli investimenti, l’inefficienza degli enti, il Culto della Pratica, il saccheggio del predone senza nome bandiscono i derelitti non solo nelle manifeste aree depresse ma anche al margine delle pulsanti metropoli, menandovi vita meschina inferiore a tollerabili livelli. È diritto del cittadino e dovere della comunità tutelare la salute e garantire il sostentamento degli inabili e degli indigenti, e fornir loro mezzi per il proprio riscatto. Rifiutando l’inedia del suo simile, il cittadino demanda alla comunità la prevenzione della denutrizione, l’abolizione delle carestie permanenti, la dissolvenza della burocrazia e del parassitismo, il delineamento dell’assistenza pubblica come coscienza civica non come elemosina.
La comunità deve concretare una precisa politica assistenziale e una relativa computazione degli stanziamenti, e deve avviare la misurazione del bisogno e l’identificazione delle sue cause, la competente progettazione dei mezzi atti a reprimerlo e la loro effettiva attuazione, la loro efficiente e produttiva conduzione attraverso la disamina degli enti esistenti, l’identificazione e il coordinamento di quelli casualmente validi e la soppressione degli altri, o la totale riedificazione di organismi ad avanzata tecnica operativa. L’assistenza sociale non deve sceneggiare un sentimento ma costituire un finanziamento indirizzato al recupero alla istruzione e all’inserimento nel lavoro produttivo degli umiliati e degli offesi. Tale azione, che richiede l’ineluttabile scomparsa dell’assistito professionista e dell’assistente impreparato e prevaricatore, va condotta con spirito manageriale, dinamismo perspicace e agile uso dei moderni metodi di assistenza sociale, approfondita preparazione degli operatori; costante evoluzione di una anagrafe analitica; concentrazione conservazione e autoincremeto delle risorse. L’affamato non deve costringersi alla esplorazione e alla cerca dello sportello adatto nell’ente adatto, ma deve essere individuato e tempestivamente raggiunto dall’ente stesso. Il cittadino non ambisce alla dispersione del proprio danaro ma al suo impiego a vantaggio comune. Non attende ulteriore enunciazione di rispettabili principi ma pratica e prossima attuazione con smantellamento di ogni opposizione o resistenza aperta o camuffata. Nel depredamento dell’uomo contro l’uomo, LA FAME UCCIDE.”

 

13 manifesti realizzati
per il Convegno di Rimini dedicato all’ambiente,
a cura dell’Art Directors Club di Milano, 1970.


Progetto grafico, fotografie e testi di Ilio Negri, (1926-1974).

 

 

 

 


Si trova in:

Ricerca



Ricerca avanzata



Aiap
via Ponchielli, 3
20129 Milano

18 January 2021

Cerca:


AIAP facebook page AIAP youtube channel