Disegnato da Aldo Novarese.
Specimen della Nebiolo.
Eurostile è stato sviluppato come una nuova serie della famiglia di Microgramma a cui aggiunge le lettere minuscole che non erano presenti insieme ad una versione Bold Condesed e ad una Ultra Narrow, chiamata Eurostile Compact, per un totale di sette caratteri. Eurostile è un carattere dal display popolare. La sua natura lineare suggerisce l’architettura moderna, con un appeal sia tecnico che funzionale. Le forme squadrate con i loro angoli arrotondati evocano la comparsa degli schermi televisivi degli anni ’50 e ’60. Come tale, ha trovato una certa popolarità nella grafica contemporanea, così come nel romanzo di fantascienza e in opere d’arte cinematografica.
Aldo Novarese, (Pontestura 1920 - Torino 1995).
Artista a tutto tondo, fotografo, pittore e illustratore, il suo interesse si manifestò soprattutto nella realizzazione di caratteri tipografici. Studiò presso la Scuola Artieri Stampatori di Torino, dal 1931 al 1933, e successivamente alla Scuola Tipografica e di Arti Affini Giuseppe Vigliardi-Paravia di Torino, dal 1933 al 1936, dove fu allievo di Alessandro Butti. Fu proprio Butti, nel 1938, allora direttore dello studio artistico della Fonderia Caratteri Nebiolo di Torino, a chiamarlo come suo collaboratore. Per oltre quarant’anni Novarese legherà il suo nome a quello della fonderia Nebiolo. Dal 1952 subentra a Butti come direttore dello studio artistico, per il quale creò numerosi caratteri di successo. Negli anni cinquanta progetta il Garaldus, per testi editoriali, il Juliet, un carattere corsivo di influenza inglese, il Cigno, elegante scritto, il Recta, un complesso progetto che prevede una ricca serie di varianti, l’Egizio, il Microgramma, uno dei più famosi di Novarese progettato insieme a Butti, e numerosi altri caratteri “fantasie”, quali Slogan, Ritmo ed Estro. Creò anche una versione italiana del carattere Helvetica, il Forma, tentativo della Nebiolo di contenere l’incombente successo del carattere svizzero creato da Hoffmann e Miedinger nel 1957 destinato a sbaragliare la concorrenza. Di questo carattere venne creata anche una versione con le lettere G, R e a quasi identiche a quelle del carattere svizzero. Uno degli ultimi caratteri disegnati per la Nebiolo è lo Stop, dallo stile fortemente pittografico, tanto da essere il meno “tipografico” tra tutti i caratteri disegnati da Novarese. Per la Nebiolo lavorerà fino al 1978, anno della definitiva chiusura della fonderia, ormai incapace di adeguarsi alla rivoluzione della fotocomposizione e all’imminente diffusione delle tecnologie informatiche applicate alla realizzazione dei caratteri. Terminata l’esperienza alla Nebiolo prosegue la sua carriera come disegnatore freelance per i maggiori produttori mondiali di caratteri. In questi anni lavora a una vasta serie di caratteri, tra i quali vanno ricordati il Novarese, carattere con grazie di richiamo cancelleresco, il Fenice, di grande successo internazionale, il Symbol, e ancora il Mixage e il Delta, significativi esempi della capacità di Novarese di realizzare caratteri lineari, e infine il Nadianne, carattere scritto nitido e deciso.
Nebiolo
Nel 1878 Giovanni Nebiolo, operaio tipografico nativo di Moncalieri, decise di acquistare con i suoi risparmi, una piccola fonderia di caratteri composta da poche macchine e qualche attrezzatura. Successivamente Lazzaro Levi entrò a far parte della società occupandosi della parte amministrativa e commerciale, Giovanni Nebiolo, invece, della direzione tecninca dello stabilimento e del personale. Tra il 1888 e il 1890, dopo i primi successi, Levi e Nebiolo aprirono la porta ad altri soci accomodanti: Giuseppe Levi, Benedetto Foa e Giuseppe Bedarida. Nel 1891 Giovanni Nebiolo abbandonò la società lasciando il proprio nome nella ragione sociale. Il primo conflitto mondiale frenò bruscamente i successi ottenuti dalla fonderi nel primo decennio del ’900. A seguito del conflitto la Nebiolo riprese la sua attività e concluse l’accorpamento con l’Urania e le Fonderie Subalpine, gettando così le basi per una nuova fase di sviluppo. La crisi economica internazionale del 1929 segnò per la società torinese l’inizio di un travagliato periodo. Questa situazione di difficoltà persuase la Nebiolo ad orientare la propria produzione verso una lavorazione extra grafica. Così a partire dal 1936 venne intrapresa la fabbricazione di macchine utensili (torni, torni di utensileria, affilatrici, piallatrici, spuntatrici) con risultati rilevanti sul piano economico. Nel 1992 divenne Nebiolo Printech S.p.A. e continua a produrre ancora oggi.
Note:
“Encyclopaedia of type faces” by W. Pincus Jaspert, W. Turner Berry & A. F. Johnson, London Blandford Press, Great Britain, 1970.
18 January 2021