Dopo le precedenti e riuscite edizioni di Napoli, Bologna, Cagliari, Treviso, Genova e Milano, arriva per la prima volta a Roma un evento unico in Italia e raro in Europa.
Nove giorni di eventi, sei workshop, tre mostre, quattro tavole rotonde, due premi, due progetti speciali, un convegno e una conferenza plenaria, un cartellone di appuntamenti off e oltre trenta speaker da tutta Europa: sono i numeri della settima edizione di Aiap Design Per – International Graphic Design Week in programma a Roma dal 23 settembre all’1 ottobre.
Studiosi, designer e professionisti, con i loro diversi contributi, guideranno un pubblico di addetti ai lavori, appassionati e curiosi attraverso le diverse aree del design della comunicazione visiva, con un programma denso di contenuti.
Gli eventi, tutti a ingresso libero fatta eccezione per i workshop, saranno ospitati dall’Istituto Centrale per la Grafica, organismo museale di rilevanza internazionale con sede nel cuore di Roma, affacciato sulla Fontana di Trevi, e avranno come filo conduttore il tema delle Culture visibili.
«Le culture visibili – spiegano i curatori – sono spazi fisici e virtuali generati dalla stratificazione di storie che, con l’ausilio del design della comunicazione visiva, creano identità, risorse, servizi, e valorizzano istituzioni, aziende, ridando centralità al ruolo del designer, figura in grado di generare sviluppo e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Per la settima edizione di Aiap Design Per abbiamo scelto Roma con convinzione. Per storia, cultura, popolazione e ruolo strategico è per antonomasia la Città, e quindi scenario ideale per indagare le culture visibili».
Roma diventa quindi il territorio sul quale riflettere e dibattere. Un luogo da utilizzare come contesto di riferimento e da trasformare in paradigma per altre città, per prefigurare scenari futuri, per immaginare sviluppi sostenibili, per intercettare segnali di trasformazione.
Aiap Design Per è un’iniziativa nata nel 2009 da un’idea di Beppe Chia, Francesco E. Guida e Daniela Piscitelli ed è ideato, diretto e organizzato da Aiap. Nel nome è racchiusa la molteplicità di ambiti di intervento del progetto: design PER la cultura, PER l’informazione, PER il sociale, PER l’identità territoriale, PER la sostenibilità. I curatori generali dell’edizione di quest’anno a Roma sono Cinzia Ferrara, Carla Palladino e Paolo Buonaiuto.
_______________________________________________
MOSTRE
«Culture visibili. Archeologie del moderno» e «Dietro la cultura visibile» sono le due mostre ospitate dall’Istituto Centrale per la Grafica nella settimana di Aiap Design Per.
Archeologie del moderno – a cura di Mario Piazza e Aiap CDPG, Centro di Documentazione sul Progetto Grafico – mostra in modo critico una raccolta di testimonianze della grafica italiana dagli anni ’50 ai primi ’80. Marchi e identità visive, libri, manifesti, imballaggi, allestimenti di autori noti e meno noti (da Grignani a Steiner, da Noorda a Waibl, da Coppola a Mastellaro, Tubaro, Dagrada, Negri, Dolcini e altri).
Dietro la cultura visibile – a cura di Roberta Manzotti con il Consiglio direttivo Aiap – è un racconto liberamente scelto dai designer che offrono ai visitatori elementi di riflessione su ciò che sta “dietro” ai loro progetti, un racconto dell’invisibile, un dietro le quinte che parli di ciò che precede il progetto finito e visibile, e che è parte integrante del progetto stesso.
La terza mostra in programma è «Armando Milani / No Words Posters – From the eye to the earth» –a cura di Armando Milani con Mario Fois e Carlo Martino – e sarà allestita nel Museo dell’Arte Classica, Sapienza Università di Roma. Una collezione di circa 200 poster disegnati da oltre 100 designer di tutto il mondo. Milani ha raccolto e selezionato un repertorio di immagini che trascendono la parola scritta per mostrare una prospettiva unica sulle questioni sociali.
TALK
Cinque gli appuntamenti dedicati a discussioni tematiche per indagare tutti gli aspetti del design e della comunicazione visiva che si concluderanno il sabato 30 settembre con la conferenza plenaria a cui prenderanno parte ospiti nazionali e internazionali.
Si inizia il 26 settembre con il convegno di studi, a cura di Maria Antonella Fusco e Pino Grimaldi, «Il design non sta tanto bene. Modelli metodologici e futuro della formazione».
Occhi puntati sulla conservazione, promozione, e fruizione dei beni culturali – anche con l’ausilio di strumenti digitali e comunicativi – invece, durante la tavola rotonda «Cultural Heritage: fruizione, narrazione, esplorazione» a cura di Mario Rullo.
Un focus sarà dedicato anche all’attività di Aiap e al sostegno dell’associazione alla Collana Scritture, diretta da Giovanni Lussu e pubblicata da Stampa Alternativa, con «Aiap per la cultura. Scritture, progetti, edizioni» a cura di Mario Piazza.
«La grafica dell’informazione» a cura di Dario Curatolo, indagherà i processi e i progetti dell’informazione, il percorso che porta dalla forma testuale a quella visuale, la tipografia, la composizione, e l’attenta e fedele traduzione dei contenuti dell’informazione in una forma visuale così da essere compresa senza ambiguità di lettura.
Infine, un evento dedicato ai giovani partecipanti, ai soci studenti e junior Aiap, ai designer della comunicazione visiva in erba, che dopo una discussione per tavoli tematici raccoglieranno le loro istanze da presentare durante l’Assemblea nazionale dei soci di domenica 1 ottobre.
WORKSHOP
Sono sei i workshop a numero chiuso in programma durante Aiap Design Per, con Malte Martin, Reza Abedini, Borja Martínez / LoSiento, Valeria Brancaforte, Laura Bortoloni (con Enrica Crivellaro, Alberto Gambato, Daniele De Rosa) e Fabio Ciaravella. Un percorso formativo di alto livello destinato a studenti e professionisti che avranno la possibilità di confrontarsi su temi specifici con i maggiori esperti del settore, italiani e internazionali, sperimentando metodologie e processi progettuali.
Malte Martin è un graphic designer, artista visivo e type designer di origine tedesca trapiantato in Francia, lavora nel campo dell’editoria, della tipografia e dell’identità visiva per il settore della cultura. Alterna l’attività professionale nel suo atelier con quella per l’associazione Agrafmobile.
Reza Abedini è un graphic designer iraniano che vive e lavora tra Iran, Libano e Olanda. Dal 1989 ha iniziato la sua attività professionale fondando il Reza Abedini Studio. È tra i fondatori del progetto collettivo Dabireh, la piattaforma per il sistema della scrittura, calligrafia e tipografia persiana.
Borja Martínez è il fondatore di Lo Siento, uno degli studi di design più importanti in Europa. Nel 2010 Martínez ha ricevuto il Grand Laus Award, dal FAD (Fostering Arts and Design). Oggi Lo Siento è costituito da un team di designer che lavorano a progetti di corporate identity, packaging, grafica editoriale, oltre che a progetti sperimentali e autoprodotti.
Valeria Brancaforte, catanese di nascita, milanese di adozione e trapiantata a Barcellona, è un’artista autodidatta che dagli anni ’90 produce stampe e libri in edizione limitata o copia unica. La creazione di ogni lavoro implica la progettazione e la realizzazione, con incisioni a rilievo, stampe a mano o con torchio manuale. Esemplari del suo lavoro sono parte di collezioni pubbliche e private a livello internazionale.
Laura Bortoloni, con Enrica Crivellaro (coach), Alberto Gambato (filmmaker), Daniele De Rosa (data visualization) guiderà il laboratorio «Do you know me? Sono quello che ho fatto, sono quello che ho scelto di non fare», basato sulla relazione tra la propria biografia e le proprie skill con l’obiettivo di portare i partecipanti a definire una visione di se stessi diversa e più ampia di quella contenuta nel normale curriculum.
Fabio Ciaravella, artista, architetto, dottore di ricerca, lavora con i sociologi del CityLab dell’Università di Firenze. Ha collaborato con il dipartimento Art Culture and Technology (ACT) del MIT di Boston. Nel 2006 è tra i fondatori del collettivo di artisti Studio ++ (Ciaravella, Daina, Fiore) col quale ha esposto in Italia e all’estero. Si occupa di arte pubblica e nuove relazioni tra arte e architettura, cercando di fare ordine tra nuove prospettive, cose esistenti, pratiche emergenti.
_______________________________________________( 9 Aug 2017 )
18 January 2021