In occasione dei 60 anni di Firma, sarà visitabile al Palazzo Ducale di Genova, dal 3 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, la mostra su Ettore Veruggio, una delle firme che hanno reso famosa la grafica italiana nel mondo, storico socio Aiap mancato nel 2012.
Ettore Veruggio, nipote d’arte.
Da un nonno materno, buon pittore dilettante, eredita la passione per il disegno e il colore. Di questa passione riuscirà – con alterne vicende e molta fatica – a fare una professione, lavorando, prima nella grafica, poi negli allestimenti fieristici e infine nell’architettura e nell’arredamento di uffici, banche, case private, barche.
(Incipit del curriculum scritto da Ettore Veruggio nel 2005)
Figlio di cotonieri in Voltri viene inizialmente destinato al controllo costi della ditta paterna: aprire e rivoltare le buste della corrispondenza in ingresso per poterle così riutilizzare come fogli per appunti… Con l’appoggio di un’eccentrica pittrice amica di famiglia e complice anche la crisi aziendale, trova il coraggio di chiedere al padre l’esonero dal "logorante" incarico per potersi dedicare alla sua vera passione: disegnare. Inizia così, a metà degli anni '50, la storia professionale e creativa di un genovese curioso e mite che, partendo dalle copie di quadri del Sodoma e dalle “caricature” degli amici, diventa ecletticamente grafico, arredatore, architetto (senza laurea) un po’ pittore e un po’ anche scrittore, in una stagione per Genova particolarmente dinamica e feconda.
( 4 Dec 2016 )
Locandina, 1955
Copertine, s.d.
Stand RAI - Fiera Internazionale delle Comunicazioni - Fiera di Genova, 1963
Manifesto, anni ’70
Ettore Veruggio al tavolo di lavoro nello studio Firma, anni ’70
Uffici ERG Genova-Sanbenigno, 1986
Ettore Veruggio nel suo studio a Variano (AL), 2004 circa
Autoritratto, anni ’90
18 January 2021