Nei prossimi 5 anni il mondo della cultura si appresta a celebrare due importanti anniversari: i 500 anni dalla morte dell’editore Aldo Manuzio (1515-2015) e dell’incisore di caratteri Francesco Griffo da Bologna (1518-2018). Protagonisti assoluti della storia del libro e della tipografia, il loro lavoro è segnato da quasi un decennio di intensa collaborazione nella tipografia di Manuzio a Venezia, dove dal 1492 al 1501 nascono gli incunaboli più belli del Rinascimento e vengono tracciati i contorni dell’editoria e del libro moderno.
Francesco Griffo da Bologna, oltre ad avere disegnato e inciso il primo carattere tipografico corsivo (per questo chiamato ancora oggi in tutto il mondo Italic), è riconosciuto come un importante protagonista del Rinascimento, epoca in cui insieme alla stampa si sviluppano le prime imprese di produzione industriale, i libri cominciano a essere alla portata di tutti, contribuendo alla diffusione della cultura e di nuove idee.
L'ambizioso progetto GRIFFO La grande festa delle lettere, promosso dall’Associazione Francesco Griffo e dal Comune di Bologna, insieme a studiosi, istituzioni e organizzazioni, culminerà nel 2018 con la celebrazione dei 500 anni della morte di Francesco Griffo da Bologna.
Obiettivo del programma articolato nel corso dei prossimi quattro anni è la promozione e la diffusione, ad addetti ai lavori e non, della vita e del lavoro di questo misterioso e formidabile artista-artigiano, rimasto avvolto nel mistero per secoli. Nonostante le sue lettere siano ancora oggi in uso e modello di riferimento per il disegno dei caratteri occidentali, il suo lavoro è di fatto conosciuto solo da studiosi e specialisti sparsi per il mondo.
“...solamente considerando la sua collaborazione con Aldo Manuzio, possiamo dire senza la minima esitazione che il Griffo è stato la più eminente personalità creativa tra il grande numero di artisti che hanno lasciato tracce imperiture nella storia del carattere. Noi tutti sappiamo leggere e scrivere e siamo talmente abituati alla forma delle lettere che non ci rendiamo conto del loro sviluppo, delle differenze e finezze che per un occhio non educato sono quasi impercettibili. Eppure, come le arti figurative hanno avuto i grandi e piccoli artisti e creatori, anche le nostre umili forme di lettere hanno avuto maestri di grande rilievo ed altri di poco valore. Il Griffo è stato un artista veramente eletto, un vero genio che finora ha coniato la forma più definitiva del carattere romano da stampa, tipi greci di rara bellezza, il primo corsivo che egli stesso ha perfezionato, maiuscoli in un certo senso imparagonabili nell’insieme e nella misura con le relative lettere minuscole. Aldo Manuzio ha avuto la fortuna di potersi servire per lunghi anni del suo genio, il quale ha dato un’impronta singolare alle sue edizioni. Non è un puro caso che i più bei libri degli editori con cui il Griffo ha collaborato siano nati durante il periodo della comune collaborazione e mostrino non solamente nei caratteri, ma anche nell’aspetto tipografico, lo spirito dell’incisore bolognese.”
Giovanni Mardersteig, Scritti di Giovanni Mardersteig sulla storia dei caratteri e della tipografia, 1989.
Solo alla fine dell’800 vengono scoperti il cognome e la città di provenienza del creatore del carattere corsivo e dei tondi utilizzati per la stampa dei libri considerati gli esempi più significativi dell’arte tipografica rinascimentale, come le edizioni del De Aetna (1495), la Hypnerotomachia Poliphili di Aldo Manuzio (1499) e il Paolina di Ottaviano Petrucci (1512). Oggi, confortati dalle carte degli archivi e muniti di nuovi strumenti di indagine, alcuni ricercatori hanno rivolto la loro attenzione ai caratteri da lui incisi nella prospettiva di giungere a una mappatura della sua vasta produzione grafica.
Griffo appare il principale artefice delle forme che la scrittura ha assunto in tipografia tra Quattro e Cinquecento, negli anni in cui – sotto le insegne di Aldo Manuzio, di Gershom Soncino e dei loro contemporanei – il libro a stampa ha occupato tutti gli spazi della produzione editoriale, confinando il libro manoscritto a usi strettamente residuali.
I caratteri da lui incisi hanno costituito, da allora, la base di partenza per le scelte creative di quanti si sono cimentati negli anni a venire con il disegno di nuovi alfabeti tipografici, da Claude Garamond fino ai nostri giorni, quando assistiamo al passaggio dal piombo alla scrittura digitale.
La grande festa delle lettere è un progetto interdisciplinare: si muove tra didattica, editoria, narrazione, approfondimenti teorici e di ricerca storica, digitalizzazione delle opere, workshop, laboratori per l’infanzia ed eventi espositivi, tutte attività mirate non solo alla conoscenza della biografia del Griffo e del suo contesto storico, ma in generale alla divulgazione dell'importanza delle lettere e della tipografia.
Il progetto è aperto a contributi e idee per creare sinergie inedite e favorire il confronto interdisciplinare con uno sguardo internazionale.
Le richieste di adesione al progetto devono essere inviate a:
info@griffoanniversary.com
Progetto curato dall'Associazione Francesco Griffo da Bologna
e ideato dallo studio Dina&Solomon http://www.dinaandsolomon.com/
Altre informazioni sul progetto scaricabili su:
www.griffoanniversary.com
(28 Dec 2014 )
FONDITORE DI CARATTERI, XVI SEC., Illustrazione di Jost Amman, 1568
Il carattere romano di Francesco Griffo nel famoso ”Hypnerotomachia Poliphili”, uscito dai torchi di Aldo Manuzio nel 1499 a Venezia.
Dettaglio del primo corsivo di Francesco Griffo nell’edizione del “Le Espistole di Santa Caterina”, uscito dai torchi di Aldo Manuzio nel 1501 a Venezia.
Punzoni e calibri del fonditore - Atelier dell’editore Tallone
Composizione manuale dei caratteri mobili. (foto Tipoteca Italiana)
19 January 2021