È arrivato Progetto Grafico 26 dedicato al tema Tracce.
Il numero, a cura di Luigi Farrauto, Claude Marzotto, Silvia Sfligiotti, può essere acquistato in edizione cartacea o digitale, direttamente nella Libreria Aiap online.
Questo numero di «Progetto grafico» dedicato alle “Tracce” – indici e indizi, impronte e diagrammi – indaga gli ambiti della comunicazione visiva dediti, piuttosto che a costruire rappresentazioni, a rilevare e rendere visibile la dimensione del tempo.
Esiste innanzitutto il valore storico delle tracce: queste in ogni artefatto permettono di risalire alle ragioni e alle tecniche della sua produzione, ma anche a scelte soggettive e incidenti di percorso che tradiscono il fattore umano del graphic design.
La memoria individuale o collettiva è una stratificazione narrativa di tracce in costante trasformazione. I segni dell’uso concorrono a determinare l’identità di luoghi e oggetti ma anche dei testi, che possono dialogare in vari modi con il proprio passato.
Dalle venature di una foglia a un tratto di matita su carta, tutte le forme possono essere lette come «diagrammi spazio-temporali», sintesi visive di una serie di relazioni causa-effetto. Con la registrazione fotografica e la messa a nudo dei processi di produzione, la traccia entrava a far parte del linguaggio della comunicazione visiva. Oggi nuovi strumenti permettono di visualizzare in tempo reale il flusso di tracce digitali e ottenere rappresentazioni dinamiche di territori, attività, esperienze.
Sommario:
Claude Marzotto
In particolare l’alfabeto
Ventisei tappe tra oggetti, persone e pensieri, seguendo la pista che le immagini si lasciano dietro lungo il vocabolario.
Emanuela Bonini Lessing
Atlante. La cartografia immaginaria di Luigi Ghirri
Attraverso un’esplorazione fotografica i segni e i codici della cartografia – decontestualizzati – abbandonano la loro funzione e assumono un nuovo ruolo, aprendosi ad altre possibili letture.
Lucio Passerini
I predatori dei tipi perduti
Giovani designer recuperano materiali e tecnologie estinte, riportando al futuro e al centro della professione le vestigia della civiltà tipografica.
Andrea Vendetti
Francesco Olivucci: il primo passo per un’iconografia partigiana
Durante l’occupazione nazifascista un artista forlivese decide di dare il proprio apporto alla lotta di liberazione, incidendo delle matrici xilografiche per la stampa clandestina e gettando così le basi per un immaginario resistenziale.
Luigi Farrauto, Giovanni Profeta
Tracce digitali
Attraverso l’uso di smartphone e altri dispositivi connessi in rete sono registrate quotidianamente tracce digitali che possono essere visualizzate al fine di comprendere fenomeni del mondo che ci circonda.
Valentina Ascione
Effetti di stampa e errori inventivi
Da tracce involontarie della stampa a effetti ricercati volutamente nel progetto, tre «errori» entrati a far parte del linguaggio visivo della nostra epoca, e che sopravvivono alle tecniche che li hanno generati.
Carlo Vinti
Interrogare le tracce: appunti di metodo sulla storia del progetto grafico
I lavori di grafica lasciano molte tracce di sé, inscritte direttamente negli artefatti o disseminate intorno a essi dagli attori sociali implicati nel processo di progettazione, produzione e ricezione. Le tracce però restano indizi muti in assenza di quesiti.
Silvia Sfligiotti
Tra le pieghe: la struttura nascosta
Il modo di lavorare di Richard Hollis rivela scelte dettate dall’articolazione del significato e dall’utilizzo intelligente della stampa e della piega.
Alice Devecchi
Anécdotomanie. Topografia del caso di Daniel Spoerri
Dal 1962 gli indizi raccolti nel libro di Daniel Spoerri hanno innescato una catena di connessioni in continua espansione in cui i lettori sono inevitabilmente coinvolti.
Giuliano Camilleri
Cerco l’anima ai libri
L’architettura segreta che da secoli tiene insieme le pagine, negli «indizi» raccolti da un restauratore di libri antichi e rari.
Mario Cresci, Laura Losito
Messaggi depositati
Appunti da una conversazione intorno ai concetti di tempo e traccia con Mario Cresci, «forse un fotografo».
Off Topic:
Geert Setola
Il graphic designer come liberatore dell’osservatore (ovvero: L’esigenza socratica di Jan van Toorn)
Jan van Toorn ha sempre messo in discussione il modo in cui le immagini vengono usate, rivolgendosi al pubblico con messaggi visivi complessi, capaci di risvegliarne l’attenzione critica.
Silvia Schiaulini
Punteggiatura, tracce di interazione tra autore e lettore
Dalle avanguardie agli usi contemporanei: la punteggiatura si svincola dalla sua funzione originale per diventare materia iconografica ed espressiva.
Riccardo Falcinelli
Gli sguardi politici di John Berger. Una lettura di Ways of seeing
Il libro culto di John Berger è un caposaldo della cultura visuale. Pochi testi hanno formato l’occhio di generazioni di studenti nell’arte e nel design rendendo divulgative (e pop) le idee cardine dei filosofi del Novecento.
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(11 Nov 2014 )
18 January 2021