Arrivato un primo riscontro sul concorso inerente alla progettazione del brand per la città di Firenze, a seguito della lettera aperta inviata a inizio agosto.
Il 12 agosto il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha risposto alla lettera del Presidente Aiap, Daniela Piscitelli.
Gentile Daniela,
rispetto la sua e la vostra opinione.
Mi farebbe piacere se mi facesse capire meglio perchè il nostro contest dovrebbe produrre un loghino mentre la vostra partecipazione garantirebbe un sistema identitario.
E, aggiungo: perchè lei e i suoi associati non partecipate al contest così da contribuire a renderlo sicuramente migliore?
Un saluto cordiale,
Matteo Renzi
Qui sotto la risposta del Presidente Aiap.
Gentile Sindaco,
grazie innanzitutto per la sollecita risposta.
Come nostra abitudine, diamo ampia informazione a tutti i professionisti – soci Aiap e non – di quanto accade nel mondo della progettazione, e ognuno naturalmenteè libero di decidere autonomamente se partecipare o no a concorsi di cui viene data comunicazione. Sollecitiamo la partecipazione dei soci quando i concorsi sono formulati nel rispetto delle regole condivise dalla comunità dei designer (http://www.aiap.it/documenti/8051/193) o quando la pubblica amministrazione o l’impresa privata coinvolgono l’associazione per essere affiancate nel processo di formulazione del concorso, e quindi siamo sicuri, nonché garanti del rispetto delle norme internazionali Icograda.
Non essendo un sindacato ma un’associazione, Aiap non è solita dare indicazioni di comportamento, ma raccoglie le indicazioni, ed eventualmente il dissenso, dei progettisti.
Dissenso che si è manifestato ampiamente per i forti elementi di criticità del concorso “Un brand per Firenze”.
Nella lettera aperta Aiap e negli interventi pubblicati sul sito Adci (http://blog.adci.it/) ci sembrano essere illustrate sufficienti argomentazioni per comprendere i motivi di questa posizione.
Un’ultima considerazione: in Italia esiste un’ambiguità di fondo, in base alla quale si presume che la cosiddetta “creatività” sia solo un talento innato e non il risultato di pratica, disciplina, tecnica e competenze.
Il processo di progettazione del brand per una città richiede ricerca e analisi, pianificazione e sistematizzazione. È necessaria una competenza tecnica che implica formazione ed esperienza, così come per tutte le professioni: a nessun pubblico amministratore verrebbe in mente di aprire a chiunque una gara d’appalto per la progettazione, ad esempio, di un ponte.
Quanto detto è ancora più rilevante nel caso di una città come Firenze, che è l’espressione stessa dell’arte e dell’innovazione italiana nel mondo.
Insieme ad Adci, che ci risulta avere avuto un primo incontro esplorativo con i suoi assessori, saremo senz’altro felici di incontrarla al più presto per approfondire di persona le argomentazioni illustrate nella lettera aperta Aiap.
Cordiali saluti,
Daniela Piscitelli
Presidente Aiap
Per ulteriori informazioni e approfondimenti
potete scrivere a:
aiap@aiap.it
(26 Aug 2013 )
18 January 2021