Ci mancherà. Franco Balan, l'ape operosa della grafica italiana ci mancherà.
Mancherà il suo ronzio, che a momenti squillava nel telefono per proporre certo cose che lo riguardavano di persona, ma che puntavano anche oltre, verso diverse prospettive.
Ci mancheranno le sue richieste di conferma, un cortese modo di interagire e una candida ricerca di complicità.
Balan ha lavorato tantissimo, ma ha sempre cercato di lavorare con altri, di conoscere i lavori di progettisti lontani e opposti.
Ci mancheranno i suoi microcosmi. Il suo minuscolo studio, un abbaino a pian terreno vicino ai resti dell'Impero romano. La sua piccola casa-stanza per dipingere sempre e solo in orizzontale. Il suo giardino incantato col torrente e i grossi blocchi di pietra tagliata residui di una cava. La sua cantina piena di scatole, ricolme di disegni.
Ci mancherà la sua concretezza e la sua sveltezza, quella che trova un legame fra il montanaro artigiano, il designer milanese e il grafico polacco.
Ci mancheranno le passeggiate lungo le vie ghiacciate di Aosta durante la fiera di Sant'Orso.
Ci mancheranno quei piccoli bozzetti, così piccoli ma già così perfetti. Trucioli di grafica.
Il mondo di Balan è fatto di continui rimandi.
Ceste che contengono ceste.
L'ultima sua mostra, per i cinquant'anni di attività ne era un esempio tangibile.
Ci mancherà il suo fare febbrile, il suo ottimismo, il suo sentire un mondo migliore che verrà.
Ci mancherai caro Franco.
Mario Piazza
(15 Apr 2013 )
Roland Topor, Ritratto di Franco Balan, 23.08.1989
18 January 2021
