È mancato Gabriele Basilico, uno dei più grandi fotografi e interpreti della cultura visiva contemporanea.
Attraverso le sue fotografie sono stati raccontati e documentati centinaia di spazi urbani e città del mondo, trasmettendone tutta l'espressività, le contrapposizioni e conferendo grande dignità ad ogni luogo.
Con il suo sguardo preciso e appassionato Gabriele Basilico è stato inoltre uno dei più appassionati scrutatori di Milano, di cui ha fotografato i muri delle fabbriche, le facciate vibranti dei palazzi borghesi, i visi, le feste, i segni lasciati nelle strade dalla vita quotidiana. La città di Milano e le sue proporzioni, sono state la matrice di ogni scatto, di ogni scoperta, di ogni fotografia di Gabriele Basilico.
Uno straordinario narratore visivo del nostro tempo.
Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944. Dopo gli studi in architettura, inizia la professione di fotografo dedicandosi alla fotografia di paesaggio e più in particolare alla fotografia di architettura. Nei suoi lavori predilige l'utilizzo del banco ottico e le pellicole in bianco e nero. Celebre è il suo lavoro su Beirut, fotografata dopo la guerra.
“Con le sue immagini, dalla controllata, consapevole tensione metafisica, egli ha efficacemente collaborato a presentare in questi ultimi anni il gusto post modern, rilevando visivamente alcune dimenticate architetture industriali e di periferia, rivalutate come reperti archeologici e fissate con un chiaroscuro intenso ed una prospettiva sfuggente e basculata, nello stile sofisticato anni ’30”
Italo Zannier, Storia della fotografia italiana, Ed. Laterza, Bari 1986
(13 Feb 2013 )
18 January 2021