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Dal Convegno internazionale di studio La città senza nome. Behaviour.

Sulla pista dei rifiuti, per raggiungere la città che verrà.

Segni e segnali nel paesaggio contemporaneo, un nuovo modo di pensare la sostenibilità urbana e ‘inseguire’ le responsabilità.

“...una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare. Dove portino ogni giorni il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede. fuori dalla città, certo; ma ogni anno la città s’espande, e gli immondezzai devono arretrare più lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste sinnalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro più vasto.” 
Italo Calvino, Le città invisibili

Grande successo per la terza edizione del Convegno internazionale di studi La città senza nome. Behaviour. Segni e segnali nel paesaggio contemporaneo, che si è tenuto il 25 e il 26 novembre 2010 presso il Salone d’Onore della Triennale di Milano, partner dell’evento, in collaborazione con Fondazione Volume! e Università IULM di Milano.
Dalle due giornate del convegno ideato da Fulvio Caldarelli e organizzato da Blueforma design consultants, una sfida alla gestione sostenibile dei rifiuti urbani e al comportamento più consapevole e responsabile da parte dei cittadini.
Si chiama infatti Trashtrack il progetto elaborato dal Laboratorio Senseable city del MIT di Boston e presentato da Dietmar Hoffenhuber nell’ambito della sessione Performance della città digitale, curata da Giovanni Anceschi ed Emanuela Bonini Lessing. Da una delle più importanti università di ricerca del mondo, un sistema tecnologico per monitorare in tempo reale l’ultimo viaggio di tutti quegli oggetti di consumo che, ogni giorno, entrano a far parte del ciclo dei rifiuti. Un dispositivo pensato per tracciare le conseguenze di un gesto ormai automatico come quello di buttare nel secchio della spazzatura ciò che non serve più e contrastare il proverbiale “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. L’antropologo Marc Augé, intervenuto in collegamento video da Losanna, ha lanciato un monito sulle conseguenze sociali della proliferazione dei non-luoghi e riflettuto sulla qualità della vita di chi abita città ormai senza nome.

Corrispondenza tra paesaggio esteriore e paesaggio interiore apparsa chiara anche nei seguitissimi interventi di progettisti e ‘organizzatori di complessità’ come Enzo Mari, Ruedi Baur (Intégral – Paris), Thomas Castro (Lust – L’Aia), Silvia Sfligiotti (Alizarina – Milano) e Valentina Vezzani (Lab. Colore – Dip. Indaco, Politecnico di Milano).
Ma il format che da sempre sancisce il successo dell’appuntamento con La città senza nome è quello di un coraggioso approccio polifonico: anche questa volta, designer e professionisti della comunicazione si sono alternati a prestigiosi esponenti di discipline apparentemente distanti come il critico d’arte Achille Bonito Oliva, il neuroscienziato Edoardo Boncinelli, il sociologo Alberto Abruzzese, la filosofa Tiziana Villani e lo storico del design Aldo Colonetti.
E se Sébastien Thiery, ideatore di Atelier Immediat, ha reclamato il diritto alla città dei senza fissa dimora, Fabrizio Torella (Responsabile Politiche Sociali del Gruppo Ferrovie dello Stato) nella relazione intitolata Fuori Binario ha raccontato quanto le stazioni ferroviarie diventeranno sempre più autentici spazi di servizio, non solo per gli utenti dei treni ma per tutta la cittadinanza, anche per le persone in difficoltà che vi potranno trovare un primo accesso ai programmi di sostegno realizzati in collaborazione con le associazioni umanitarie del territorio.
Una città al servizio dei cittadini che trova nelle piattaforme tecnologiche lo strumento privilegiato per ottimizzare le sue prestazioni: Lanfranco Marasso, Responsabile Innovazione Pubblica Amministrazione di Enginnering SpA, ha spiegato come interattività, connessione e accesso immediato alle informazioni potranno semplificare le relazioni e sollevare i cittadini dalla burocrazia Il Convegno si è concluso con la presentazione del Centro interdisciplinare del paesaggio contemporaneo di prossima costituzione: prestigioso network internazionale di professionisti e ricercatori a presidio dello scenario urbano. Gli intenti programmatici che ne hanno chiarito la dimensione di ricerca (il Centro sarà crocevia di studi, analisi, indagini e monitoraggi) e di progetto (il Centro garantirà una consulenza interdisciplinare per concreti interventi da parte di PA e soggetti privati) sono stati illustrati in prima persona dai membri del comitato scientifico: Gillo Dor fles, Ugo La Pietra, Fulvio Caldarelli (blueforma design consultants), Giovanni Anceschi (Università Iuav di Venezia), Paul Mijksenaar (Stichting Archief Mijksenaar Amsterdam), Sébastienne Thiery (Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi).

Il convegno si è svolto sotto il patrocinio di: AIAP, Comune di Milano, Unione Europea, UNESCO e Regione Puglia - Assessorato Assetto del Territorio.  Sponsor ufficiali: Enel ed Engeenering SpA.

Sito web ufficiale: www.cittasenzanome.com

 


(30 Nov 2010 )


 

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19 January 2021

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