House Organ: comunicare la cultura aziendale

      Introduzione

      Nel periodo del boom industriale successivo alla Seconda Guerra Mondiale, l’Italia ha conosciuto una vivace tradizione di house organ e periodici aziendali. Una tradizione non limitata a celebri testate come «Pirelli» o «Civiltà delle Macchine», ma diffusa anche tra imprese più piccole, spesso appartenenti a settori strategici del Made in Italy. Questo fenomeno ha continuato e continua ancora oggi a rappresentare per alcune imprese italiane un’opportunità di mediazione tra il mondo produttivo e quello culturale.

      Gli house organ nascono innanzitutto come mezzi di comunicazione interna: giornali capaci di informare, rafforzare il senso di appartenenza ed “educare” la comunità dei dipendenti. Per questo, bollettini e riviste costituiscono oggi preziose fonti storiche in grado di documentare non solo l’attività industriale, ma anche la vita quotidiana di fabbrica e le dinamiche sociali del lavoro.

      Parallelamente, la stampa aziendale ha svolto un ruolo di sonda delle imprese nella società, rivelandosi decisiva nella costruzione della loro immagine pubblica. È stata il mezzo attraverso cui attuare strategie comunicative innovative per dialogare con pubblici diversi e inserirsi in un più ampio sistema di azioni di comunicazione e promozione.

      Un altro tratto caratteristico riguarda la capacità di fungere da ponte tra le cosiddette “due culture”: quella tecnico-scientifica e quella artistico-letteraria. In tal senso sono numerosi gli esempi del passato come anche quelli più recenti: periodici che integrano discipline e conoscenze diverse che hanno anticipato riflessioni tuttora attuali e che oggi permettono di avvicinare il lettore a mondi apparentemente lontani.

        Impresa Rivista

        In occasione della terza edizione di Mag to Mag, il festival dei magazine indipendenti (13-14 settembre 2025, BASE Milano), AIAP CDPG, in collaborazione con Paper Paper Studio (Cecilia Bianchini e Giovanni Cavalleri), ha curato la mostra Impresa Rivista. Grafica e comunicazione negli house organ italiani dagli anni Quaranta a oggi.

        La mostra, attraverso una selezione di house organ prodotti dagli anni Quaranta a oggi, ha inteso essere un pretesto per riflettere e discutere del rapporto tra la cultura del design della comunicazione e quella d’impresa. E anche del ruolo che oggi tali strumenti possono avere nelle strategie aziendali e nel costruire un rapporto con interlocutori interni ed esterni, non necessariamente vicini al campo d’azione delle imprese stesse.

          Casi studio

          Bracco 3
          Bimestrale pubblicato tra il 1967 e il 1970 dalla società farmaceutica di Fulvio Bracco. Ogni numero era articolato in 3 fascicoli distinti: «Bracco 1» per il medico, «Bracco 2» per la casa, «Bracco 3» per la sala d’aspetto degli ambulatori medici. Fino al 1969 la rivista veniva inviata per posta all’interno di una custodia in cartoncino. Art director era il designer Mario Scheichenbauer.

          Humus
          Singolare rivista pubblicata tra il 1973 e il 1975 dall’azienda Iris Ceramiche di Fiorano Modenese. Ne sono usciti solo cinque numeri, molto densi e ricchi di contenuti decisamente poco comuni per un periodico aziendale. Era curata dall’agenzia Al.Sa di Sergio Albergoni e Gianni Sassi e per molti versi costituisce una prosecuzione dell’esperienza di «Caleidoscopio» del gruppo industriale Busnelli.

          Caleidoscopio
          Pubblicata dal Gruppo Busnelli per più di 25 anni, è stata innanzitutto una rivista culturale di notevole importanza per gli sviluppi del dibattito sull’architettura e sul design. A partire dal 1969, il periodico viene curato da Gianni Sassi e Sergio Albergoni, che gli imprimono una svolta significativa.

          Parete
          Rivista trimestrale della IGAP (Impresa Generale Affissioni Pubblicità), pubblicata per la prima volta nel 1964. La pubblicazione trattava sia argomenti tecnici relativi alla stampa, che quelli di carattere progettuale, con articoli monografici dedicati a progettisti e casi studio, con particolare attenzione ai temi della pubblicità, dell’affisione e del manifesto.

          Imago
          Quattordici numeri pubblicati tra il 1960 e il 1971. Un articolato progetto editoriale nato grazie all’incontro tra Michele Provinciali e Raffaele Bassoli, titolare della Bassoli Fotoincisioni. «Imago» era un fantastico contenitore di meraviglie, stampato dalle migliori officine di arte grafica, anch’esse coinvolte a testimoniare la qualità tipografica e di stampa.

          Pirelli
          Rivista rivolta al grande pubblico e pubblicata tra il 1948 e il 1972. Trattava argomenti tecnico-scientifici con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. Vi collaborarono alcuni tra i maggiori nomi del giornalismo, della letteratura, dell’arte e del design come Eugenio Montale, Umberto Eco, Elio Vittorini, Renato Guttuso, Fulvio Bianconi, Bob Noorda o Pino Tovaglia.

          Rivista Italsider
          Pubblicata dal 1961 e per i successivi primi quattro anni di vita della società siderurgica, fu molto apprezzata in particolare per il sostegno all’arte contemporanea. Ciascun fascicolo riproduceva in copertina opere di artisti tra i più avanzati del periodo. Distribuita gratuitamente, non solo ai dipendenti, era caratterizzata dalle raffinate scelte visive di Eugenio Carmi. 

          Colors
          Rivista trimestrale fondata nel 1991 da Tibor Kalman e Oliviero Toscani e pubblicata fino al 2014, per un totale di 90 numeri. Edito da Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione della Benetton, ogni numero era dedicato a uno specifico argomento di attualità, sviluppato attraverso un ricchissimo apparato iconografico. Dal 2000, art director è Fernando Gutiérrez che privilegia un approccio più simile al photographic journalism.

            Claudia Morgagni

            Claudia Morgagni

            Claudia Morgagni (Milano, 1928 – 2002) progettista grafica, artista e insegnante, tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta collabora con agenzie pubblicitarie e con la Santagostino. Nel 1957 apre il suo studio professionale e conquista rapidamente un importante portfolio clienti, in cui figurano Decca, Esso, Orzoro, Kneipp, Lanerossi, Montedison, Ruffino, IBM.
            Nel 2019 AIAP le assegna il premio AWDA (AIAP Women in Design Award) perché modello di riferimento per le progettiste e per le donne.
            Ilio Negri

            Ilio Negri

            Ilio Negri (Milano, 1926 – 1974) è stato fra i protagonisti della grafica del dopoguerra. Progettista metodico e rigoroso, ha lavorato per Lerici, Pirelli, Boffi, Innocenti, Total; è fra i principali esponenti della Scuola svizzera in Italia. Dopo l’apprendistato presso la tipografia del padre, nel 1946 fonda un proprio studio e si occupa di grafica e pubblicità. Nel 1955 inizia il sodalizio professionale con Giulio Confalonieri, noto anche come Studio Industria. Negri e Confalonieri hanno realizzato in tandem progetti per Cassina, Tecno, Poltronova, Delitala, Mobilia, Bernini, Cantieri Carugati, Fulget, Pirelli, Chimica Lucana. Nel 1963, fondano con Michele Provinciali e Pino Tovaglia lo studio CNPT. Dal 1965 sceglie di proseguire autonomamente l’attività professionale.
            Fa parte del gruppo di ricerca della società Nebiolo, per la quale disegna, insieme ad Aldo Novarese e altri, il carattere Forma, segnalato al Compasso d’Oro del 1971. È autore, tra l’altro, dei marchi Autobianchi e Lagostina.
            Enrico Ciuti

            Enrico Ciuti

            Enrico Ciuti (Milano, 1910 – Lugano, 1991), formatosi come scenografo, inizia a lavorare nel mondo della pubblicità intorno al 1928. L’amicizia e la collaborazione con Marcello Nizzoli, Bruno Munari ed Edoardo Persico lo spingono verso la sperimentazione di forme e materiali. Ha collaborato con Fiat, Lanerossi, Mondadori, Montecatini, Tecno e Ideal-Standard, per la quale, dalla fine degli anni Cinquanta, ha progettato per un decennio l’house organ. Ha collaborato con riviste come «Domus» e «L’Ufficio Moderno», progettando varie copertine. Dopo essersi ritirato dalla professione, si è dedicato alla pittura e alla scultura.
            Guido Crepax

            Guido Crepax

            Guido Crepax (Milano, 1933 – 2003), al secolo Guido Crepas, comincia a lavorare come artista grafico e illustratore pubblicitario mentre studia alla Facoltà di Architettura dove si laurea nel 1959, creando poster e copertine di riviste (tra cui l’edizione italiana di «Galaxy»), libri e LP (tra cui il famoso “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno). Nel 1957 diventa famoso per la sua campagna pubblicitaria della Shell, che riceve la Palma d’Oro per la pubblicità. Nel 1958 inizia a collaborare con «Tempo Medico», la prima rivista medica italiana, per la quale disegna tutte le copertine fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 1963 intraprende il suo percorso di fumettista e due anni più tardi crea il famoso personaggio di Valentina Rosselli, fidanzata del critico d’arte Philip Rembrandt, che appare per la prima volta sulla rivista di fumetti «Linus».
            Michele Provinciali

            Michele Provinciali

            Michele Provinciali (Parma, 1921 – Novilara, Pesaro, 2009), si laurea a Urbino nel 1947 con una tesi in Storia dell’Arte. Nel 1951 vince una borsa di studio per l’Institute of Design di Chicago fondato da Moholy-Nagy. Rientrato in Italia partecipa alla X Triennale di Milano ottenendo il diploma internazionale d’onore e la medaglia d’oro. Nel 1955 vince, in collaborazione con Gino Valle, il Compasso d’Oro. Nel 1963 fonda lo studio CNPT assieme a Giulio Confalonieri, Ilio Negri e Pino Tovaglia. Lavora poi per clienti come Splugen Braü, Zanotta, Kartell, Cassina, Arflex, Gavina, Simon, Pirelli, RAI, Banca d’Italia, Condé-Nast, Alinari. Nell’ambito della grafica editoriale è collaboratore di Alberto Rosselli per «Stile Industria», di Vittorio Gregotti per «Edilizia moderna»; è art director di «Imago» e progettista di numerosissime pagine e copertine anche per «Abitare» e «Domus». Lunghi viaggi in Iran, compiuti tra il 1968 e il 1976, segnano una svolta nella vita di Provinciali convertendolo definitivamente all’arte. È stato docente all’ISIA di Urbino e socio onorario AIAP. Nel 2008 ha ricevuto un Compasso d’Oro alla carriera. 
            Gianni Sassi

            Gianni Sassi

            Gianni Sassi (Varese, 1938 – Milano, 1993) è stato un prolifico art director, fotografo, editore e discografico italiano.
            Nel 1965, con Gianni Emilio Simonetti, Daniela Palazzoli e Sergio Albergoni, apre la casa editrice ED912, dedita in particolare alla stampa di cataloghi e manifesti di artisti contemporanei, e cura la pubblicazione di «DA-A/U DELÀ. A Magazine of Arts and Literature». L’anno successivo, con Simonetti e Palazzoli, fonda «Bit», rivista dedicata alle arti visive, e con Albergoni l’agenzia di grafica pubblicitaria Al.Sa., con la quale progetta per il marchio Busnelli “Caleidoscopio” (1969), semestrale di cultura, design e produzione del mobile, e cura per Iris CeramicheHumus” (1971), quadrimestrale di cultura e arte ceramica.
            Negli anni Sessanta inizia la sua collaborazione con l’etichetta discografica Bla Bla Records per la quale crea, tra le altre, le copertine degli album “Terra in bocca” (1971, I Giganti), “Foetus” e “Pollution” (1971 e 1972, i primi di Franco Battiato come solista). Nel 1973 fonda, con Albergoni, la Cramps Records, rimasta attiva sino al 1980.
            Dal 1979 collabora, in qualità di art director prima, direttore poi, alla rivista «Alfabeta: mensile di informazione culturale», che nell’arco di un decennio riunì un nutrito gruppo di intellettuali (tra cui Nanni Balestrini, Umberto Eco, Gino Di Maggio, Antonio Porta, Paolo Volponi) nel tentativo di dare una risposta ai convulsi avvenimenti dell’epoca. Nel 1982, con il supporto di Massimo Dolcini, fonda «La Gola», una rivista rivoluzionaria dedicata alla gastronomia e cultura materiale.
            È stato tra i promotori della prima Biennale della Grafica di Cattolica (1984). 
            Eugenio Carmi

            Eugenio Carmi

            Eugenio Carmi (Genova, 1920 – Lugano, 2016) è stato un pittore, tra i più importanti esponenti dell’astrattismo italiano. Nel 1963 ha fondato la Galleria del Deposito a Boccadasse (Genova), celebre luogo d’incontro per artisti e intellettuali dell’epoca; nel 1966 è stato invitato ad esporre alla Biennale di Venezia. 
            Dal 1957 al 1965 ha curato l’immagine dell’industria siderurgica Cornigliano-Italsider e per la rivista di informazione rivolta agli operai «Cornigliano», diventata poi «Rivista Italsider». Ha progettato annunci per Binaca, Bertolli e allestimenti per il comune di Genova. Membro AGI, è considerato uno degli innovatori del linguaggio grafico degli anni Cinquanta e Sessanta.
            Bob Noorda

            Bob Noorda

            Bob Noorda (Amsterdam, Paesi Bassi, 1927 – Milano, 2010), diplomatosi presso la Rietveld Academy, si trasferisce nel 1954 a Milano per dedicarsi all’attività di designer. Ha collaborato con alcune tra le più importanti aziende e istituzioni italiane. È stato autore di oltre 150 marchi, tra cui AGIP, AEM, AMSA, Banca Commerciale Italiana, Banca CRT Torino, Banco di Desio, Brionvega, Coop e Ipercoop, Enel, Feltrinelli Editore, Italtel, Mondatori, Regione Lombardia, TCI. Ha progettato la segnaletica per la Linea 1 della Metropolitana di Milano, e anche per quelle di New York e San Paolo del Brasile. Ha realizzato l’immagine coordinata di collane di libri e riviste per importanti editori, come Feltrinelli, Vallecchi e TCI.
            Ha vinto il Compasso d’Oro nel 1964, 1972, 1978 e, nel 1995, alla carriera.
            È stato docente presso la Società Umanitaria di Milano, l’ISIA di Urbino, lo IUAV di Venezia, lo IED di Milano e il Politecnico di Milano che, nel 2005, gli ha conferito la Laurea honoris causa in Disegno industriale.
            Pino Tovaglia

            Pino Tovaglia

            Pino Tovaglia (Milano, 1923 – 1977), dal 1946 insegna progettazione grafica alla Scuola Superiore d’Arte presso il Castello Sforzesco e, successivamente, all’Umanitaria di Milano, alla Scuola Politecnica di Design e all’ISIA di Urbino. Con una serie di importanti annunci per la Finmeccanica introduce nel 1954 l’impiego della fotografia al tratto che gli vale un Premio Nazionale della Pubblicità. Con la serie Lanerossi vince, nel 1958, la Palma d’Oro. Nei primi anni Sessanta fonda lo studio CNPT assieme a Giulio Confalonieri, Ilio Negri e Michele Provinciali. Nel 1967 fa parte del gruppo di ricerca Exhibition Design e disegna per la RAI il simbolo di Radiotelefortuna. Dal 1967 al 1970 è anche art director della Pirelli. Autore di numerosi marchi tra i quali quelli per Nebiolo, Ottagono, Alfa Romeo e Flos, disegna anche, nel 1974, con Munari, Sambonet e Noorda, quello per la Regione Lombardia, premiato con il Compasso d’Oro nel 1979. Nel 1998 ha ricevuto, postumo, un Compasso d’Oro alla carriera. Socio ADI dal 1961, è stato fondatore e presidente dell’ADCM.
              Comunicare l’impresa: gli house organ e la stampa aziendale italiana nel Novecento Guarda il sito