Lineagrafica – N.2 (Marzo/Aprile 2003)

Rivista internazionale di grafica e comunicazione visiva e multimediale

Periodico
Linea Grafica
Anno
2003
Volume
56
Numero
2
Cover
Bruno Morello ’365 no’
Progetto grafico
Valeria Meana (Redazione grafica)
Direzione
Giovanni Baule
Tipologia
Brossura
Formato
23,5 x 29,7 cm
Editore
Progetto Editrice
Numero di pagine
80
Stampa
Colori
Argomenti
Pubblicità
Tags
Rivista

Indice:
Editoriale
pag. 18 - Photoshop postmoderno?
Post-modem photoshop?
Giovanni Baule
Transizioni
pag. 20 - Artefatti di identità
ldentity artefacts
Giovanni Baule
Evoluzione delle sigle televisive nei continui assestamenti di ritmo dei palinsesti: dai segni di identità interstiziali sempre più evoluti alle narrazioni brevi, veri e propri artefatti dotati di autonomia, in tutto simili ai racconti pubblicitari. Con gli ’spot di rete’ il sistema dell’identità televisiva specializza un nuovo strumento e rafforza l’intero sistema di identità come riferimento stabile nella liquefazione del flusso televisivo.
Zapping
pag. 30 - 365 No
365 No
Progetti
pag. 34 - Materiali comunicativi
Communicative materials
Mara Campana
Sperimentazione di materiali per costruire altri modi della comunicazione: visitazioni contemporanee di antiche carte da parati, di tessuti etnici, di materiali tecnologici, che danno luogo ad iniziative uniche, oggetti inaspettati; percorsi visivi, tattili, immagini e spazi - reali o virtuali - pensati per deragliare l’immaginario: immagine e segno si trasformano in luoghi della comunicazione interattiva.
Zapping
pag. 42 - Parole chiare
Clear words
Immagine
pag. 46 - Metainterfacce comunicative
Communicative meta-interfaces
Giulio Ceppi
Tra i ’metaprodotti comunicativi’, l’interfaccia è un’ulteriore categoria sospesa tra l’essere un prodotto fisico ed un messaggio visivo:, risultato dell’ibridazione tra sistema degli oggetti e sistema delle immagini. Le ’metainterfacce’, interfacce di interfacce, sono ’oggetti ibridi’ al quadrato, né ’veri’ né ’falsi’, né reali né virtuali, ma comunicativi tout-court, esistenti solo mediaticamente, sospesi tra prodotto e icona.
ther unknown books
Osservatorio
pag. 54 - I have a {graphic) dream
I have a (graphic) dream
Gianfranco Torri
Seymour Chwast, cofondatore del mitico Push Pin Studio è autore che - con molto senso dell’humour e con un segno apparentemente naif - da anni lavora contro il razzismo, la logica della violenza e della guerra, ben rappresentando l“’altra America”. Mentre, dall’altra parte del mondo, dall’Iran, a partire da una figura di caposcuola, Morteza Momayez, la
grafica reinterpreta un ricco patrimonio di calligrafia, cartografia, miniatura.
Zapping
pag. 62 - Calendari
Calendars
Comunicazione
pag. 64 - Brand:’magic design’
Brand:’magic design
Pierpietro Brunelli
Se il marchio si può considerare come un ’significante stabile nel tempo’, che designa un “mondo possibile” in costante movimento narrativo, quando un designer realizza un marchio compie un’operazione che assomiglia ad un artificio magico. Si tratta di creare un ’supersegno’ capace di svolgere molteplici funzioni: un ’totem visivo’ che deve rappresentare un’azienda o un’istituzione in ogni circostanza comunicativa.
Zapping
pag. 70 - Creare la forma, stampare la luce
Creating form and printing light