Fondo Daniele Turchi

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        Daniele Turchi

        Daniele Turchi

        Daniele Turchi (Roma, 1952 – 2009) frequenta prima i corsi all’IPSIA “Duca D’Aosta” (indirizzo di operatore dell’Industria Grafica, sezione cartellonistica), poi il Corso Superiore di Disegno Industriale e Comunicazione Visiva (oggi ISIA) di Roma presso cui conseguirà il diploma nel 1972. Negli anni della formazione è anche intenso l’impegno politico che lo porta, dal 1971, a una lunga collaborazione – conclusasi nel 1982 – con il PCI e la FGCI. Nel 1973 con altri ex-studenti del Corso fonda lo studio di grafica FataMorgana, chiuso nel 1978. Dall’anno successivo inizia una prolifica collaborazione con Giovanni Lussu, in particolare su progetti editoriali per testate come «L’Unità» e «Internazionale», che porterà nel 1996, con Paola Trucco e altri, alla nascita di Jumblies. Dal 1983, e per i successivi dieci anni, collabora con Marcello Baraghini (Stampa Alternativa); per il medesimo editore farà parte del comitato di redazione della collana “Scritture”. Dal 1976 inizia anche l’attività didattica, insegnando, tra gli altri, allo IED di Roma, al Politecnico di Milano, a La Sapienza di Roma. 
        Dal 1984 è socio AIAP, nella cui Associazione assume diversi ruoli, tra cui quello di Consigliere Nazionale (1990-1995). È tra i primi firmatari della Carta del Progetto Grafico (1989) e tra i fondatori della rivista «Progetto Grafico».

          Il Fondo, depositato dagli eredi nel 2009, raccoglie tutta la documentazione relativa al lavoro professionale e di insegnamento di Daniele Turchi.
          I materiali relativi all’attività progettuale (manifesti, stampati, bozzetti, diapositive) sono raccolti in 29 faldoni; quelli relativi alla didattica in 14 faldoni e la contabilità in 5 faldoni.
          Completa il Fondo una biblioteca di circa 2500 volumi.

          Strumenti di corredo
          Elenco di consistenza e schedatura parziale

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          Consultazioni di Biblioteca e Archivio del Progetto Grafico, visite e lezioni, sono solo su appuntamento e con un tesseramento. Si consiglia di dettagliare la richiesta: una maggiore chiarezza permette di accogliere al meglio visitatrici e visitatori, approntando in modo adeguato i materiali.